Berlusconi, se ci sei, batti un colpo!

Cosa passa nelle mente di Silvio Berlusconi è difficile capirlo. Negli ultimi tempi l’ex cavaliere non sembra più lui. Ma, anche secondo chi per anni ha riposto grande fiducia nella sua persona, nelle sue grandi doti di comunicatore e nella sua abilità politica, il problema non sarebbe l’età. Certo, le forze fisiche non sono più le stesse di qualche anno fa, ma la forza di volontà, forse è quella che col passare del tempo viene progressivamente a mancare. A ciò si aggiungono, poi, altri due fattori decisi. Il primo riguarda il fatto che il leader del centrodestra, soprattutto negli ultimi due anni, ha scelto come propri collaboratori personaggi che, seppur in buona fede, non si sono rivelati, e continuano a non rivelarsi, all’altezza, sia sotto il profilo squisitamente politico che sotto quello del carisma. Il secondo, invece, concerne la quasi consapevolezza che all’interno di Forza Italia si mortifichi il ricambio generazionale e la formazione di una coscienza realmente critica nei confronti dell’attuale esecutivo a trazione Pd. Già, perché, soprattutto dopo le aperture sul matrimonio gay e sullo ius soli, si avverte che le differenze tra i due poli politici del Paese si stiano sempre più assottigliando, puntando verso l’omologazione e l’appiattimento culturale.

E. infatti, questi due aspetti sono stati, ormai, compresi da tutti coloro che temono di doversi sorbire il centrosinistra per i prossimi dieci o vent’anni, per via, soprattutto, dell’incapacità di individuare con cura chi, all’interno dell’ampia piattaforma della destra, da quella classica a quella sociale, possa rappresentare un elemento di rottura rispetto al torpore all’interno del quale ci si ritrova da due anni. E tutto ciò è molto triste, in special modo ove si consideri che la sinistra, sie essa moderata che radicale, non vince in Italia per via dei suoi progetti politici ma per l’incapacità della destra di saper rinnovare se stessa e di saper inaugurare una nuova stagione politica che veda messe da parte quelle circostanze “poco chiare” che hanno consentito a certa magistratura politicizzata di aiutare la sinistra politica, che quasi mai riesce a vincere senza passare attraverso l’artificioso percorso della legittimazione dell’avversario. E la destra, diciamolo, ha fornito spesso ottimi argomenti ai propri detrattori. Se a ciò ci aggiungiamo che sono pochi i magistrati che indagano all’interno della sinistra e sul suo operato, nonostante ogni qual volta si indagini ne vengono fuori di tutti i colori, si capisce che serve qualcosa in più.

Berlusconi, se c’è, che batta un colpo. È questo che, in poche parole, chiede non solo Raffaele Fitto, ma una grande parte, forse la maggiore, di Forza Italia e del centrodestra. In occasione della giornata organizza per ricordare il venticinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, l’eurodeputato pugliese, che ha comunque smentito ogni ipotesi di scissione, ha insistito sulla necessità di andare oltre il “muro dell’ipocrisia” per affrontate un dibattito serio sul futuro del centrodestra. Sono tanti gli argomenti da affrontare, dal confronto con Renzi alla perdita di gran parte dell’elettorato forzista. E proprio su questo aspetto, Fitto fornisce una chiara rappresentazione di quello che secondo lui è oggi il maggior partito del centrodestra, ovvero “una nave in mare aperto con due falle, una a destra e una a sinistra da cui perde elettori verso Renzi da una parte, e dall’altra, verso Salvini”.

Insomma è necessario dare una prospettiva al centrodestra: questo è il messaggio lanciato da colui che, secondo molti, potrebbe rappresentare il futuro di Forza Italia, soprattutto in considerazione del consenso elettorale ottenuto alle ultime elezioni europee. E questo è un passaggio fondamentale, innanzitutto, se rapportato a quelle che proprio secondo Berlusconi sarebbero le reali intenzioni di un Matteo Renzi che sta insistendo molto sull’approvazione delle legge elettorale. Forte del consenso di cui oggi gode il Pd, seppur lievemente scemato negli ultimi mesi, e dell’assenza di un’opposizione forte e coerente, la reale volontà dell’attuale Presidente del Consiglio, infatti, potrebbe essere quella di andare subito al voto per riuscire ad avere, in una eventuale futura legislatura, una maggioranza tutta sua, non più in costante bilico e che gli consenta di operare in piena libertà, nonostante siano ben altre le urgenze del Paese e nonostante, ancora oggi, non vi siano segnali positivi realmente incoraggianti sul fronte della crescita.

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About the Author: Luigi Iacopino