VILLAGGIO 37, di Nicola Mongiardo

“Il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole ma di voler sempre ciò che si fa”, Lev Tolstoj.

10426227_554058698057429_5848757271530579233_nIl romanzo di Nicola Mongiardo, Villaggio 37, edito da Ferrari interpreta bene tale dilemma della vita umana. La protagonista, il cui nome si manifesta solo alla 6 pagina dello scritto, attira il lettore e lo immerge in una realtà quasi misconosciuta. La tundra, lontana mille miglia da noi, si rivela in tutta la sua selvaticità; il villaggio 37, così chiamato per non dargli importanza, anonimo nella sua operatività strategica, è reso vivo solo dalla presenza della protagonista, dei suoi familiari e dall’anarchia che caratterizza la stazione radio nel momento in cui, uscendo dagli schemi, trasmette delle melodie che lasciano spazio alle necessità finora represse dell’anima. L’autore attraverso la storia di Natasha e della sorella, sempre presente al suo fianco, ci da uno spaccato della realtà russa durante il periodo della guerra fredda; la protagonista, reclutata dal Kgb, viene catapultata dalla piccola realtà della provincia a Mosca, dove il comunismo è imperante, ma dove continua la sua silente ribellione grazie all’amore per la poesia. Il romanzo caratterizzato da una scrittura essenziale, priva di ridondanze, ma fluida e pulita, cattura il lettore e lo conduce fino a una naturale introspettiva romantica conclusione.

Leggendo Tra Le Righe

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