Matteo Salvini, dalla Lega Nord alla Lega dei Popoli?

 

Il percorso intrapreso dalla Lega Nord, sin dal giorno successivo all’elezione di Matteo Salvini come segretario federale, ha determinato il sorgere di circostanze che, soprattutto negli ultimi mesi, hanno generato qualche stravolgimento non solo sul piano politico, ma anche su quello culturale. Non v’è dubbio che già il semplice essere passati dal “prima il nord” a “prima gli italiani”, soprattutto con riferimento agli enormi flussi migratori ai quali il nostro Paese è stato sottoposto, ha provocato qualche perplessità tra i leghisti più radicali. Da qualche mese, tuttavia, l’europarlamentare lombardo ha dato ulteriore accelerazione al processo di rinnovamento della Lega, sostenendo che, sebbene le battaglie storiche del partito siano sempre le stesse, occorre aggiornare il messaggio, arricchendolo, per renderlo attuale rispetto alle nuove dinamiche sociali, nonché all’aggravarsi del problemi che l’Italia sta affrontando e che non riesce a superare nonostante tre governi voluti dai poteri forti ed imposti al popolo, spogliato della propria sovranità.

Italia meridionale

Proprio in quest’ottica rientrerebbe il progetto di Salvini di estendere la Lega oltre i confini dell’Emilia Romagna, per giungere nientemeno che al profondo Sud, passando per Roma. Un progetto coraggioso, per qualche aspetto di rottura con un passato intriso di indipendentismo e secessione, anche se lo stesso segretario leghista ha osannato sia il referendum scozzese (finito male) sia quello simbolico della Catalogna, insistendo sulla necessità di rispettare il volere della gente. Ma, con buona pace dei dubbiosi e degli uccelli del malaugurio, c’è chi sostiene che il leader della Lega abbia in mente un disegno ben più ampio, che, addirittura, prevederebbe il superamento della stessa Lega Nord per costituire un nuovo movimento con tutti coloro che dovessero accogliere programmi e carta dei valori. Si era parlato di “Lista Salvini” o anche di “Lega dei Popoli”, come entità politica da presentare proprio al Sud dove l’eurodeputato, una volta terminate le elezioni in Emilia, ha intenzione di ritornare per riprendere il suo tour al Mezzogiorno. In chiave elettorale i primi passi potrebbero consistere nel presentare liste proprie, mentre a livello nazionale dovrebbero essere alcuni i punti condivisi, tra cui la difesa del “made in Italy”, la tassazione flat al 15-20%, l’abolizione della legge Fornero e il blocco dell’immigrazione selvaggia e della costruzione di nuove moschee.

Il percorso è ancora in divenire, ma espressioni come “la Padania libera è inutile se chiudono le fabbriche, prima la battaglia contro gli assassini di Bruxelles”, la dicono lunga. Quale possa essere l’obiettivo di Salvini probabilmente è una domanda a cui si può già dare una risposta: irrobustire e rendere “nazionale” il movimento federalista con l’obiettivo di crescere numericamente e superare le percentuali che possono essere raggiunte solo al Nord e che, in ogni caso, sono molto limitative. Sulle motivazioni, invece, la partita resta aperta e, probabilmente, sarà difficile da chiudere. Tra opportunismo e sincerità, tatticismi e speculazione, manie di grandezza e lungimiranza, il filo è sottile. Ma, ricordando il vecchio detto “non tutti i mali vengono per nuocere”, non resta che aspettare gli sviluppi successivi.

lega nord

Quel che è certo è che le prese di posizioni dell’europarlamentare lombardo hanno generato non poche riflessioni, che se da un lato, alimentando scetticismi e pessimismo, si sono tramutate in facili giudizi di condanna, dall’altro, hanno indotto molti ad ipotizzare nuovi scenari politici ed importanti cambiamenti. I cavalli di battaglia della Lega – quelli storici – che riguardano il rafforzamento delle autonomie regionali e, quindi, il federalismo che dovrebbe superare l’attuale decentramento amministrativo, nonché la tutela della piccola e media impresa, l’abbassamento della pressione fiscale e, come già detto, la lotta all’immigrazione e la difesa del nord, col passare del tempo e soprattutto nell’ultimo anno, sono stati affiancati da nuovi obiettivi. L’abrogazione della riforma Fornero, l’uscita dall’euro e dal sistema finanziario europeo, la riforma della giustizia e il mutamento degli equilibri geopolitici (la vicinanza a Putin lo dimostra) sono senz’altro quelli più importanti.

 

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About the Author: Luigi Iacopino