Cancellazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia

Al Ministro Dario Franceschini

Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Roma

come già anticipato in occasione del nostro ultimo incontro, Ti scrivo in merito alla questione della cancellazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, prevista nella bozza del decreto di articolazione degli uffici dirigenziali di II fascia, di imminente approvazione, diramata lo scorso martedì 18 novembre, nell’ambito del progetto di riforma del Tuo Ministero.Lanzetta

Come certamente saprai, in Calabria, fino al 2008, esisteva una sola Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, e una per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico, entrambe con sede a Cosenza.

Per la notevole distanza della sede dai luoghi tutelati e i cattivi collegamenti, il lavoro di tutela non è sempre stato svolto con la dovuta cura e molti fondi per i restauri dei monumenti sono rimasti giacenti per anni.

L’istituzione della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici per la Calabria meridionale (Reggio e Vibo), che ha preso vita nei primi mesi del 2009, ha determinato un notevole miglioramento nei rapporti con gli enti pubblici ed ecclesiastici, per la realizzazione di lavori di restauro attesi da anni e per l’avvio di progetti finanziati con fondi strutturali europei (POR), già appaltati e in fase di realizzazione.

In considerazione delle particolari condizioni del paesaggio della Calabria meridionale, l’assenza di piano paesaggistico, la scarsità e la vetustà dei piani regolatori, la drammatica situazione di molti Comuni delle due Province, commissariati per lo scioglimento dei consigli comunali a causa di infiltrazioni malavitose, la presenza della Soprintendenza, con sguardo vigile ma distaccato, rappresenta un presidio statale di tutela fondamentale, volto a sorvegliare le trasformazioni del territorio, garantirne la qualità e la compatibilità con i valori paesaggistici adeguati al contesto e, limitatamente alle sue competenze, contribuire alla lotta all’illegalità.

Reggio Calabria sarà tra breve Città metropolitana, con tutto ciò che ne consegue, mentre il paesaggio costituito dalle due Città dello Stretto (Reggio e Messina) e i loro dintorni, è già in una proposta di inserimento come patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Ciò comporterà un impegno particolare per il supporto all’istruttoria della domanda e l’aiuto nella formulazione del piano di gestione nel caso – sperato – di una sua inclusione.

Se l’articolazione degli uffici prenderà corpo nella forma delineata, anche lasciando a Reggio Calabria un presidio della Soprintendenza cosentina sotto forma di ufficio distaccato, le azioni di tutela, così come previste dal Codice dei Beni Culturali, rischierebbero di non essere condotte in maniera pienamente efficiente ed efficace, necessitando ogni atto amministrativo della firma del dirigente (che peraltro in caso di diniego deve confrontarsi e condividere i pareri con i funzionari), e dell’apparato organizzativo di una struttura indipendente.

Ti chiedo pertanto di voler valutare la concreta possibilità di reinserire a Reggio Calabria l’Ufficio di tutela dei beni architettonici e paesaggistici accorpandolo, in analogia con quanto fatto altrove, con i beni storico-artistici, istituendo la Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio per le province di Reggio Calabria e Vibo, in nome della tutela di un territorio “particolare” come quello calabrese e della valorizzazione dei suoi tanti beni paesaggistici e culturali.

 

Roma, 29/11/2014

Maria C. Lanzetta

Ministro per gli Affari regionali

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