La vergogna italiana lo strabismo di Alfano e gli “attributi” di Scopelliti ed Arena

Esordisce il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sull’inchiesta Roma Capitale: ” Roma non è una città marcia, Roma non è una città sporca, è una città sana. Se c’è qualcuno che ha rubato, va punito quel qualcuno, senza criminalizzare un’intera comunità e una intera città, che è sana e che è forte”. Gli fa eco il presidente del Senato, Piero Grasso: “Il Comune di Roma è assolutamente al di fuori di queste tematiche, soltanto alcuni sono coinvolti. Per sciogliere un Comune ci vuole ben altro”. Precisiamo sin da subito che per cultura personale e giuridica chi scrive è garantista oltre ogni limite e che prende atto del nobile gesto di Gianni Alemanno – oggi semplice consigliere comunale di minoranza – di essersi autosospeso da ogni carica di partito e di essere andato a Porta a Porta e Virus per spiegare le proprie ragioni ed assumersi le proprie responsabilità, chiarendo la propria posizione a fronte dell’assordante silenzio del centro sinistra e del PD! Va però rilevato che l’inchiesta Mafia Capitale ha condotto all’arresto 37 persone, vede 100 indagati ed il coinvolgimento di un ministro in carica nonché di più assessori e presidente del consiglio comunale, tutti targati Pd. Non ultimo il Sindaco romano ha dichiarato di non conoscere un soggetto architrave della operazione, salvo essere smentito da immagini fotografiche che li ritraggono in compagnia e dalla chicca di avergli donato il suo primo stipendio, come gesto di liberalità! Ed allora, mantenendo fede ad ogni principio garantista, non posso non evidenziare che Reggio Calabria non ha avuto un solo amministratore della Giunta Arena indagato o reo di avere posteggiato la macchina in divieto di sosta pur essendo stata sciolta per contiguità con la criminalità organizzata e l’onta della incandidabilità, seppur per un turno! Mentre a Roma si indugia anche a disporre l’invio della commissione di accesso, al fine di valutare la sussistenza della condizione per disporre l’eventuale scioglimento del Comune. Un altro precedente risalta alla memoria degli addetti ai lavori: il Comune di Melito Porto Salvo, targato PD, ha avuto ben due amministrazioni coinvolte in giudizi di mafia, con arresti eccellenti e soggetti indagati, pur senza essere sciolto per mafia. Allora il Prefetto De Sena, poi eletto Senatore del PD, non lo ritenne necessario. Ed allora è evidente la differenza di valutazione ed i due metri di giudizio, a fronte della quale l’Ex Governatore e l’Ex Sindaco tirino fuori gli attributi e di fronte all’imbarazzante silenzio dei parlamentari reggini, che non sprecano occasione per brillare in silente inerzia a tutela della dignità dei propri elettori e pretendano risposte dal Ministro Alfano, mediante una lettera aperta, al fine di conoscere le ragioni di questa differenza di trattamento! E che non racconti anch’egli la barzelletta secondo cui non va sciolto il Comune per salvare la dignità della Capitale, striderebbe con quella già raccontata dalla sua collega Cancellieri quando con la lacrimuccia disse: lo scioglimento è disposto per il bene dei reggini ai quali staremo vicini…

riceviamo e pubblichiamo  —  Luigi Tuccio

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