“Avanti con le riforme”, l’Europa ci chiede coerenza

ALTA TENSIONE SULLE RIFORME, FI RILANCIA SU ITALICUM“Avanti con le riforme” è, ormai, ufficialmente diventato il glorioso (qualcuno spera) motto che contraddistinguerà nei libri di storia l’attuale esecutivo dei rottamatori (che, tuttavia, ancora non sono riusciti a rottamare un bel nulla) seguaci dell’ex sindaco di Firenze. Lo dicono un po’ tutti, a giorni alterni, dal Premier Matteo Renzi, al Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, tutti “democratici”, sino ai loro alleati di Governo, tra i quali gli esponenti del Nuovo centro destra, Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Angelino Alfano, Ministro dell’Interno. Per non tacere poi dei vari sottosegretari e parlamentari.

sciopero-generaleNeppure ieri, dinanzi all’imponente manifestazione indetta da Cgil, Fiom e Uil, la compagine governativa è stata da meno, probabilmente ritenendo che fosse opportuno chiarire che, pur rispettando ed ascoltando la piazza, resta indiscutibile l’intento di andare avanti con il piano di riforme. E, come se tutto questo non fosse già sufficiente ad innescare contrasti ancora più allarmanti del solito e tensioni e scontri che, alla fine, si sono svolti con una certa violenza in diverse località italiane, la classe politica ha voluto gettare ancora più benzina sul fuoco, chiarendo – come se non ce ne fosse bisogno – che il nostro Paese non può permettersi battute d’arresto, soprattutto per rispettare l’esigenza di onorare i nostri impegni presi in ambito europeo.

Il modus operandi è sempre lo stesso, fingere di ascoltare la piazza per poi infischiarsene delle aspettative che provengono drammaticamente dal mondo reale, e fingere di litigare con l’Europa, inscenando patetici tentativi di ribellione, per poi accettare supinamente tutto quello che ci viene chiesto (e, forse, anche di più) da Bruxelles (e, dunque, da Berlino) e dal mercato del lavoro, delle banche e della finanza.

Il premier, in serata, ha provato ad allentare la tensione di una giornata che, a prescindere dalle posizioni politiche, ha messo in evidenza fratture e divisioni serie all’interno della nostra società. italia vs europaMatteo Renzi ha parlato di rispetto del sacrosanto diritto di scioperare dei lavoratori, che, per esprimere il loro dissenso ci rimettono una giornata di lavoro, e di dialogano con tutti. Il problema è che, ormai, tutti hanno capito che – cinesi, arabi, Breuxelles a parte – il dialogo che gli italiani – a parte quelli dei mille euro, dei grandi colossi imprenditoriali e degli operatori di borsa che vorrebbero limitare il diritto di sciopero – tentano di instaurare con il segretario del Pd si rivela puntualmente inutile. Il risultato elettorale ottenuto alle europee, nonostante i campanelli d’allarme delle recenti regionali – per il Presidente del Consiglio, ha un risultato che supera per importanza e portata tutti gli altri. Si attende, quindi, la nuova questione di fiducia.

banner

Recommended For You

About the Author: Luigi Iacopino