II^ edizione di Musica Oltre le Sbarre

MUSICA OLTRE LE SBARREDirettore CARRA’: “Il brano “Astro del ciel” è stato dedicato al piccolo Cocò trucidato proprio a Cassano e tutti, in primis i detenuti, sono scattati in piedi a battere le mani, immedesimandosi, probabilmente come vittime e non più come carnefici, in quel terribile omicidio”. ROSSANO (Cs) 22/12/2014 – La forza della musica, accompagnata dalla freschezza dei giovani talenti dell’Orchestra Giovani dell’Istituto Comprensivo Lanza Milani di Cassano allo Jonio, ha scavalcato le barriere ed oltrepassato le sbarre della Casa Circondariale di Rossano, per regalare agli utenti una mattinata di gioia e di solidarietà in prossimità del Santo Natale. Oltre 70 i ragazzi, di età compresa tra gli 11 ed i 15 anni, che si sono esibiti con simpatia e professionalità diretti dal M° Josè Daniel Ciriglianoin un repertorio di classici e con un canto di Natale dedicato al piccolo Cocò, il bambino di Cassano allo jonio brutalmente ucciso nei mesi scorsi. Il concerto di Natale, che si inserisce nell’ampio cartellone della kermesse musicale la X Ed. della “Città della Musica” è stato reso possibile grazie alla proficua collaborazione tra il Centro Studi Musicali “G. Verdi” diretto dal M° Giuseppe CAMPANA ed il Direttore della Casa Circondariale di Rossano, Dott. Giuseppe CARRA’, sempre disponibile a attento alle iniziative sociali ed alla rieducazione umana e culturale degli utenti della struttura da lui diretta. All’evento, presentato dalla giornalista Stefania SCHIAVELLI, fondamentale è stato il contributo dell’Istituto comprensivo Lanza Milani di Cassano allo Jonio guidato dalla dirigente Filomena GALIZIA e della Pro Loco Rossano “La Bizantina” presieduta da Federico SMURRA. La musica che va oltre i confini e funge da collante tra mondi così diversi per dare un segnale di redenzione e crescita ai detenuti affinchè ritrovino la speranza in un futuro migliore. Alla manifestazione hanno preso parte delle rappresentanze del Liceo Classico, Artistico, Scientifico ed Industriale di Rossano, istituzioni e associazioni nonché i detenuti. Tra gli ospiti che hanno apportato il loro significativo contributo alla giornata il Sindaco di Cassano allo Jonio Giovanni PAPASSO, attento ai giovani eccellenti della sua cittadina ha voluto accompagnare personalmente l’orchestra, simbolo delle tante ricchezze e bellezze possedute dalla città di Cassano. Era presente l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Rossano Stella PIZZUTI che ha rivolto un auguri agli ospiti della casa di reclusione “Il presente è il frutto del passato, il futuro è il frutto di questo presente” sottolineando anche l’importanza della cultura nella vita di ognuno di noi aggiungendo che la musica, come le altre forme artistiche, servono sicuramente a far riconquistare ai detenuti fiducia nelle loro capacità senza pregiudizi e questo può costituire la base per intraprendere un reale percorso critico circa le cause che hanno determinato certe condotte delittuose, per cambiare sé stessi. Auguri espressi con affetto anche dal neo Consigliere Regionale Giuseppe GRAZIANO. Tanta soddisfazione è stata espressa dalla Dirigente Filomena GALIZIA e dal M° Pino CAMPANA. Dichiara il Direttore Giuseppe CARRA’: “Dopo circa sei anni di incontri e manifestazioni posso tirare un primo bilancio assolutamente positivo del lavoro portato avanti, con passione e sacrificio, da tutti gli operatori penitenziari all’interno del carcere. Il concerto appena svolto realizza un impatto fortissimo che è un impatto primariamente emotivo, che si può misurare poi nel cambiamento delle opinioni, delle percezioni e dei comportamenti. Basti pensare che il brano “Astro del ciel” è stato dedicato al piccolo Cocò trucidato proprio a Cassano e tutti, in primis i detenuti, sono scattati in piedi a battere le mani, immedesimandosi, probabilmente come vittime e non più come carnefici, in quel terribile omicidio. Certo, non è possibile avere un riscontro scientifico di quelli che sono gli effetti che questi incontri producono sui detenuti e sui ragazzi ma, senza dubbio, si creano effetti fortemente incisivi dal momento che si tende a di-mostrare come si arriva a violare le regole e il danno che in tal modo si arreca agli altri e a se stessi, presentando esperienze di vita o, come in questo caso, attraverso racconti indiretti – la musica – o attraverso testimonianze di vita vissuta. Cerchiamo in questo modo di adeguarci al dettato morale, prima che sociale, che auspica una maggiore apertura di progetti all’interno delle carceri, così da rendere più significativo il trascorrere del tempo dei nostri detenuti. Mi piace concludere queste brevi riflessioni con una frase di Andrea Giovanni Battantier (psicologo in un consultorio nonché film-maker) che, a mio avviso, riassume quella che è la filosofia che deve guidarci in questo lavoro così particolare “ Ognuno di noi è un’opera d’arte … non sarà mai amata da tutti, ma per chi ne coglierà il senso avrà un valore inestimabile”. Questo perché il carcere non è e non deve essere strumento di “vendetta sociale”.

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