Colle, Mattarella: il no dell’opposizione, da Forza Italia al M5s

La proposta di Sergio Mattarella – avanzata dal leader del PD, nonché Presidente del Consiglio, Matteo Renzi – come candidato al Colle per le imminenti elezioni, non incontra i favori dell’opposizione. Almeno per il momento, quindi, il rischio è che sul giudice costituzionale non si riesca a trovare convergenza neppure in occasione della quarta votazione che si terrà sabato, quando, cioè nn sarà più necessaria la maggioranza qualificata del Parlamento riunito in seduta comune.

Paolo Romani, Capogruppo di Forza Italia al Senato della Repubblica, ha chiarito quindi la posizione di quello che ancora per il momento è il maggior partito del centrodestra moderato italiano, specificando che i forzisti voteranno scheda bianca, sia oggi che nei giorni seguenti. Romani, inoltre, ha negato anche la possibilità di margini di trattativa, sostenendo che il modus operandi del Presidente del Consiglio non è in linea con l’atteggiamento mantenuto da Forza Italia in merito al rispetto del Patto del Nazareno. “Sulla scelta del presidente della Repubblica – conclude il senatore di Forza Italia – siamo alla rottura di un metodo”. Dello stesso avviso sembra essere anche Ncd che, tramite Nunzia De Girolamo, non ha espresso giudizio positivo. Tutto è, comunque, rimandato all’imminente riunione della cosiddetta ala moderata e popolare.

Di avviso analogo sono anche la Lega e Fratelli d’Italia. Il leader del Carroccio, su facebook, ha usato toni ancora più duri .”Il catto-comunista MATTARELLA presidente?”, si domanda il numero uno del carroccio, che continua: “fondatore dell’Ulivo, vice di D’Alema, ministro con De Mita. E giudice di quella Corte Costituzionale che ha fregato agli italiani il Referendum per cancellare la Legge Fornero”. “Alla faccia del “nuovo. Se Berlusconi e i suoi lo votano, cosa diranno ai loro elettori? MATTARELLA non è il mio presidente” conclude l’europarlamentare leghista. Sarcastico invece il commento del presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni: “E dal cilindro del rottamatore esce Mattarella, già ministro con Andreotti, Goria, Amato. Tutto cambia perché nulla cambi”

Sul fronte del Movimento cinque stelle, invece, terminate le votazioni online sulla base della rosa di nomi diffusa dal movimento, la “rete” ha espresso la propria preferenza a favore di Ferdinando Imposimato che ha ottenuto – secondo quanto si apprende sul sito di Beppe Grllo – il 32% (16.653 voti). Romano Prodi, la cui inclusione nella lista aveva suscitato polemiche ed ilarità (considerando la “nuova” posizione di Grillo sull’euro), ha ottenuto il 20% (10.288). Terzo è arrivato il pm Nino Di Matteo con il 13% (6.693). A seguire Pierluigi Bersani (5.787), Gustavo Zagrebelsky (5.547), Raffaele Cantone (3.341), Elio Lannutti (1.528), Salvatore Settis (1.517), Paolo Maddalena (323). Alle votazioni hanno preso parte 51.677 iscritti certificati. “Ferdinando Imposimato – si legge infine – sarà votato dal gruppo parlamentare sin dal primo scrutinio”, sebbene “se dal quarto scrutinio i cambi di maggioranza dovessero portare ad un nome condiviso tra più forze politiche in Parlamento si deciderà come meglio muoverci con una votazione lampo sul blog”.

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About the Author: Luigi Iacopino