Reggio Calabria: transazioni sospette in alcuni “Compro Oro”, la Polizia arresta 4 persone per riciclaggio

Nell’ambito dell’intensificata attività di controllo del territorio disposta dal Questore di Reggio Calabria, dott. Guido Nicolò LONGO, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati, nella mattinata odierna personale della locale Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P., in seguito ad un’intensa attività investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria per il reato di riciclaggio nei confronti dei seguenti soggetti ritenuti responsabili del reato di riciclaggio M.A.D., nato a Melito di Porto Salvo; B.A., nato a Melito di Porto Salvo; M.F.G.G., nato a Reggio Calabria; B.A., nato a Reggio Calabria .compro oro In particolare, in arco temporale che va dall’estate del 2013 fino a tutto il 2014, hanno ceduto dietro corrispettivo in denaro ai “Compro Oro” della città di Reggio Calabria, con il fine di ostacolarne l’identificazione, una serie di oggetti in oro provento di scippi e rapine consumati immediatamente prima delle transazioni illecite. Le indagini, scaturite dal un furto aggravato di un gioiello commesso il 29 luglio 2013 ai danni di una donna, hanno portato ad accertare – anche grazie alla dettagliata descrizione del bene da parte della vittima – come lo stesso fosse stato ceduto ad un “Compro Oro” da uno degli odierni arrestati. Tale episodio ha determinato ulteriori approfondimenti finalizzati al monitoraggio delle transazioni sospette relative a tutti i “Compro Oro” della città di Reggio Calabria ed all’individuazione di beni provento di reato attraverso l’analisi meticolosa dei registri tenuti dagli esercizi commerciali in questione. Le attività in argomento hanno permesso di ricollegare le transazioni sospette ad una serie di preziosi frutto di scippi e rapine consumati durante gli ultimi due anni e di individuare gli autori delle stesse transazioni che, di conseguenza, non avevano titolo alla legittima detenzione dei beni ceduti. L’analisi, in particolare, è consistita nell’esaminare in maniera minuziosa i singoli registri che i “Compro Oro” hanno l’obbligo di aggiornare quotidianamente e che, secondo la legislazione in materia, sono tenuti ad esibire ad ogni richiesta della polizia giudiziaria. La metodologia investigativa in tali ipotesi è partita dalla refurtiva, parallelamente, quindi, all’attività investigativa finalizzata alla individuazione dei responsabili dei reati predatori, è stata sviluppata un’indagine tesa a stabilire come gli arrestati potevano realizzare un profitto rapido e in breve lasso di tempo. In effetti dall’esame dell’ordinanza di custodia cautelare si evince che tra la commissione del reato e la cessione ai “Compro Oro” passava pochissimo tempo ed in alcuni casi la negoziazione del bene avveniva nel giorno stesso. Le indagini che sono seguite da tali episodi, condotte anche grazie al valido aiuto dei cittadini che hanno riconosciuto i beni provento delle azioni illecite, hanno permesso ricostruire le responsabilità degli arrestati, per i quali – sebbene allo stato non sussistono prove in merito alla responsabilità dei reati presupposti di furto e rapina – esistono gravi indizi di colpevolezza per il reato di riciclaggio, in ordine al quale il Tribunale di Reggio Calabria ha pronunciato 4 ordinanze di custodia cautelare eseguite nelle prime ore della mattinata odierna da personale delle “Volanti” e della Squadra Mobile. Pertanto, nei confronti di B. e B. è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, e per M. E M. è stata eseguita un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari. Giova precisare che nei confronti degli stessi esistono precedenti per numerosi reati predatori e che, inoltre, il B. è già ristretto presso la locale casa circondariale di Arghillà in esecuzione di un’altra ordinanza di custodia cautelare già eseguita da personale delle Volanti nel mese di ottobre 2014 per il reato di rapina. B.A. si trovava agli arresti domiciliari per i reati sempre contro il patrimonio. Si tratta, in definitiva, di soggetti il cui unico sostentamento sono i reati predatori il cui fine è quello di realizzare immediatamente un profitto economico.

Comunicato Stampa  – Questura di Reggio Calabria – Reggio Calabria, lì 4 febbraio 2015

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