Berlusconi: “linea politica è responsabilità mia”

Parlando davanti ai parlamentari di Forza Italia a Montecitorio, Silvio Berlusconi si è assunto la piena responsabilità politica delle scelte che hanno caratterizzato il cammino del partito nell’ultimo anno. Il primo passo verso la tanto attesa resa dei conti in casa azzurri è appena cominciato con l’ex cavaliere che non si è limitato ad analizzare la situazione in cui versa il partito ma che ha anche lanciato importanti messaggi importanti. Messaggi che possono essere letti, a seconda dei punti di vista, per un verso come come appelli alla riconciliazione, per altro come potenzialmente preannunciatori di rottura, sebbene quest’ultima ipotesi, almeno con riferimento ai rapporti interni, secondo i più, potrebbe già essere scartata.

Il primo motivo del contendere tra i parlamentari di Forza Italia è rappresentato senza dubbio dalla scelta di stipulare il famoso patto del nazareno, attraverso il quale Forza Italia, all’indomani dell’avvento dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, aveva formalmente deciso di affiancare l’ex sindaco di Firenze nel complesso iter delle riforme. Qualcosa però è andato storto e – come è noto – il ruolo della parte politica moderata e liberale, malamente rappresentata dai parlamentari del partito dell’ex cavaliere, si è sempre più ristretto, fino a divenire ininfluente. Il succedersi degli eventi, tuttavia, non ha soltanto peggiorato i rapporti in casa azzurri ma ha anche determinato il sorgere di una generale perplessità all’interno dell’elettorato di centrodestra che si è progressivamente diviso tra coloro che hanno scelto di non scegliere e coloro che hanno rivolto il proprio interesse a Matteo Salvini.

Ed è proprio a lui che Silvio Berlusconi rivolge uno dei suoi messaggi . “La Lega – sottolinea il leader del centrodestra – è un importante alleato e spero possa esserlo anche per il futuro”, ma viene scarta l’ipotesi che le chiavi del centrodestra possano essere lasciate allo stesso leader del Carroccio. Secondo quanto è emerso dalla riunione, ciò che conta è lavorare per ricostruire un progetto che sia alternativo alla sinistra. Insomma, uniti si vince, si, ma senza diktat. Gli altri messaggi Berlusconi li indirizza all’esecutivo e alla maggioranza che lo sostiene e a Raffaele Fitto che, assieme al suo gruppo, ha deciso di disertare la riunione. Al pd fa sapere che Forza Italia si limiterà ad apoggiare soltanto ciò che sarà ritenuto utile per il Paese, a Fitto invece rivolge l’invito a compiere la scelta se restare o meno all’interno del partito.

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