L’Italia scivola al 73esimo posto nella classifica della libertà di stampa

stampaNella classifica della libertà di stampa composta da Reporter senza frontiere (Rsf), l’Italia è scivolata al 73esimo posto, perdendo 24 posizioni rispetto al 2013, “dopo un anno difficile per i giornalisti, per cui le minacce da parte della mafia, tra gli altri, e le cause per diffamazione ingiustificate sono molto aumentate”. Nella presentazione del report è stato evidenziato che “la situazione dei giornalisti è drammaticamente peggiorata in Italia”, infatti sono stati recensiti 43 casi di aggressione fisica e 7 attacchi incendiari contro case o macchine, nei primi 10 mesi del 2014, oltre a un aumento delle “cause per diffamazione ingiustificate”, passate da 84 nel 2013 a 129. La maggior parte di questi procedimenti giudiziari, “che sono una forma di censura” secondo Rsf, vengono da “personalità politiche elette”.

Nel report si deduce che sono i due terzi dei 180 paesi classificati che  “hanno fatto meno bene dell’anno precedente”. Per il quinto anno consecutivo, la Finlandia conserva il primato di Paese più virtuoso, davanti a Norvegia e Danimarca. Nella top ten anche Nuova Zelanda, al sesto posto, Austria, al settimo, Giamaica, al nono ed Estonia al decimo. La Mongolia è il Paese che ha registrato l’incremento più significativo balzando dall’84esimo al 54esimo posto. L’Egitto è al 158esimo posto. Tra i paesi dell’Unione europea la Bulgaria è quello col posto più basso in classifica, al 106esimo. Gli Stati Uniti si trovano al 49esimo posto, la Russia al 152esimo, appena davanti alla Libia, al 154esimo. I Paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti sono risultati invece l’Eritrea, al 180esimo posto, la Corea del Nord, al 179esimo, il Turkmenistan, al 178esimo e la Siria, al 177esimo. In questa classifica di Reporter senza frontiere, l’Iraq sconvolto dai jihadisti dello Stato islamico occupa il 155esimo posto e la Nigeria dove agisce Boko Haram il 111esimo.

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About the Author: Katia Germanò