Isis: alto rischio infiltrazioni sui barconi e sconfinamento in Tunisia

europei isisLa questione libica rischia di trasformarsi nell’ennesima rassegna delle cattive o incomplete informazioni. La frenesia che negli ultimi giorni ha caratterizzato gli atteggiamenti della classe politica italiana e dei maggiori rappresentanti istituzionali europei, rispetto ad un intervento di natura anche militare, sembra sul procinto di affievolirsi. Perché, se da un lato, la diplomazia europea sembra ormai del tutto orientata a favore di un soluzione di tipo politico, dall’altro c’è chi sostiene che sarebbe bene valutare con maggiore attenzione le informazioni diffuse dagli organi vicini ai miliziani dell’Isis. Secondo quanto riportato da Tgcom24, che ha ripreso le parole del sottosegretario con delega ai Servizi Marco Minniti, è necessario fare attenzione alla “regia di comunicazione dello Stato Islamico e che punta a trasmettere un senso di onnipotenza”. L’Isis, infatti, non avrebbe il controllo della Libia che, comunque, risulta divisa in altri due Governo tra loro contrapposti.

Situazione sempre più incerta

nord africaNon c’è dubbio, però, che la situazione stia diventando sempre più incerta. Si è già detto che in Libia, ma anche nelle regioni vicine, tra cui Egitto e Tunisia, operano più formazioni filo-islamiche minori che in taluni casi si combattono, tentando di sostituirsi a vicenda, in altri invece hanno mostrano segnali di avvicinamento. Eventualità, questa, che aggreverebbe ancora di più un quadro di per sé drammatico. Come altrettanto drammatico sarebbe uno sconfinamento delle operazioni dei miliziani, uniti ad altri gruppi, anche in Tunisia. Circostanza che non è stata sottovalutata dalle autorità politiche e militari locali che hanno già provveduto ad adottare contromisure, come il presidio dei confini, per evitare infiltrazioni pericolose. L’Egitto, in solitaria, sta continuando con i bombardamenti ai quali, secondo quanto emerso nelle ultime ore, avrebbe anche iniziato ad affiancare incursioni terrestri con l’intento non solo di fermare le barbarie ma anche di catturare i terroristi affiliati allo Stato islamico.

Rischio infiltrazione sui barconi

Barcone immigrati clandestiniContinua a restare alto l’allarme infiltrazioni a bordo dei barconi di immigrati soccorsi dalla Guardia costiera italiana. Il pericolo che vengano portati sul nostro territorio possibili terroristi non fa dormire sonno tranquilli nemmeno ai più moderati. Sebbene, tuttavia, dai partiti di maggioranza si ritenga che i traffici sono controllati e che difficilmente un terrorista decida di mettere a repentaglio la propria vita a bordo di un’imbarcazione di fortuna che potrebbe affondare, è bene ricordare che tra gli integralisti vi sono individui disposti a tutto pur di estendere ovunque il messaggio di Al-Baghdadi e compiere atti di destabilizzazione in Italia e nel resto d’Europa.

Anche i media internazionali stanno ormai dando ampio risalto a questa eventualità mentre in Italia una certa parte politica continua a minimizzare ed attaccare chi difende questa posizione sostenendo, soprattutto con riferimento alle parole del leader della Lega Matteo Salvini,  che, in questo modo, si alimentano paure.

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About the Author: Luigi Iacopino