Il problema rappresentato dalla drammatica situazione libica rischia di far cadere il nostro Paese in una circuito chiuso pericoloso. La proposta avanzata ormai da più parti di un intervento da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che coinvolga di fatto l’intera comunità internazionale, pare aver trovato ampi consensi tra i cosiddetti leader occidentali. La pista iniziale, tuttavia, non dovrebbe essere, almeno inizialmente, quella di un intervento militare ma di un’operazione specificatamente diplomatica. Sulla medesima posizione sembrano essere, infatti, anche il presidente francese Hollande, il Primo ministro del Regno Unito Cameron e persino il presidente americano Obama.
Nota congiunta
“I governi di Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti condannano fermamente gli atti di terrorismo in Libia. L’efferata uccisione di 21 egiziani, da parte di terroristi affiliati all’Isis, sottolinea ancora una volta l’impellente necessità di una soluzione politica del conflitto”. E’ quanto si legge in una dichiarazione congiunta, secondo quanto riportato da Ansa.
Un governo di unità nazionale
L’obiettivo è quello di promuovere iniziative che consentano di ripristinare una situazione di stabilità e sicurezza, anche attraverso la formazione di un governo di unità nazionale per il popolo libico, evitando cosi, non solo che principalmente il nostro Paese possa essere colpito da eventi potenzialmente drammatici, ma anche che l’avanzata delle formazioni dello Stato islamico possa destabilizzare l’intera regione del Nord Africa.
Sarà comunque necessario non attendere oltre il tempo necessario. Le stragi, come quelle dei 21 egiziani copti, assieme alle minacce di ulteriori repressioni, sequestri e uccisioni di massa, impongono una risposta veloce e soddisfacente.
