Gli studenti bocciano la riforma della scuola

manifestazione

di Carlo Viscardi – Che gli studenti siano sempre sulla linea della mobilitazione generale, questo è un dato di fatto… Mai nel nostro paese dal ’68 in poi, una qualsivoglia riforma scolastica è passata senza l’apporto costruttivo o meno, delle rappresentanze studentesche. Oggi in tutte le principali piazze del nostro paese si sono visti mobilitati 40 cortei convocati dall’Unione degli Studenti, i cui rappresentanti dichiarano : “In piazza 50 mila studenti, abbiamo sfiduciato il governo. Vogliamo costruire un’alternativa di scuola, di paese e d’Europa; contro l’idea di scuola contenuta nelle linee guida del Governo che verranno presentate al consiglio dei ministri, e per supportare le proposte dell’ Altrascuola”. Come in ogni manifestazione non potevano mancare lanci di fumogeni e sassi avvenuti nella manifestazione Milanese all’ esterno di Palazzo Lombardia e Lancio di uova avvenuto all’Expo Gate di largo Cairoli.
Nella capitale il corteo di manifestanti viene aperto da uno striscione che inneggia : “12 marzo una generazione che non si arrende” e all’inno di : “Questo è l’ennesimo attacco alla scuola pubblica. Torniamo in piazza per riappropriarci dei nostri diritti. La Grecia è un esempio da seguire per la lotta contro l’austerity. Siamo un fiume in piena e non ci fermeranno” e di qualche fumogeno sembra essersi tutto concluso per il meglio. A Napoli Studenti e insegnati precari in piazza assieme per protestare contro questa riforma, che di riforma ha poco… Da notare che a Bologna la protesta è stata portata avanti con la costruzione di Un muro simbolico, fatto di scatoloni e cartelli per rivendicare il diritto allo studio, dagli studenti della rete Link davanti ad alcune sedi dell’Università di Bologna. “Giù il muro, accesso agli studi per tutti’ è la frase scritta sullo striscione appeso al finto muro costruito davanti agli ingressi della facoltà di Economia in Piazza Scaravilli e delle aule universitarie di via Belmeloro. Diciamo che codesto DDL e non più DL, non vada proprio giù ne agli studenti ne ai precari che vedono sempre bypassate le loro giuste richieste.

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