Ventimila vite salvate questa estate a Reggio Calabria

Dal Movimento Cittadinanza Mediterranea un messaggio di speranza nella settimana contro il razzismo

 Una sala gremita quella del Consiglio regionale della Calabria per accogliere il messaggio lanciato dal Movimento Cittadinanza Mediterranea, presieduto da Piero Morabito. “Mediterraneo frontiera unica: Reggio sulle rotte degli immigrati” il titolo del convegno organizzato nell’ambito della XI settimana di azione contro il razzismo, lanciata dall’Unar. conf MCMUn messaggio di uguaglianza, fratellanza o più semplicemente umanità, che ha avuto come fil rouge gli sbarchi avvenuti questa estate sulle coste reggine. Più di 20 mila vite salvate da operatori e volontari che hanno lavorato incessantemente per portare aiuto a chi è costretto a fuggire dalla propria terra, dalla guerra, dalla fame, dall’orrore della morte. Presenti Autorità ed Istituzioni per testimoniare impegno concreto nella lotta a favore di uguaglianza ed inclusione. Giuseppe Neri, Segretario Questore del Consiglio Regionale della Calabria ha fatto un plauso all’iniziativa ed ha fortemente voluto che si svolgesse nella sede Istituzionale reggina della Regione. Oltre a parlare degli sbarchi, Neri ha spaziato sui temi che riguardano il territorio reggino prendendo spunto dall’ottima iniziativa di realizzare un murale nel quartiere di Arghillà, denunciandone il degrado. L’inclusione tema dominante dell’intervento di Neri alla cui realizzazione, il rappresentante di Palazzo Campanella, punta con tutto il suo impegno. Vanni Piccolo è intervenuto per conto dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ringraziando Morabito, il suo movimento e tutte le associazioni che operano con le sole proprie forze a favore della collettività. In tema di razzismo Piccolo ha spiegato che questo si manifesta nei modi più disparati tra i quali la negazione di diritti fondamentali. Presente anche l’Assessore Politiche Sociali e Comunitarie Giuseppe Marino che ha voluto sottolineare una cosa molto importante e che troppi ignorano: per far fronte alle spese relative agli sbarchi si attinge da fondi già destinati e che, dunque, non pesano sulle casse del Comune. L’Assessore ha, inoltre, sottolineato l’impegno a costo zero dell’Ente di Palazzo San Giorgio, per la massima diffusione del messaggio antirazzista ed antidiscriminatorio dell’Unar. I lavori, moderati dalla giornalista Federica Morabito, si sono aperti con un toccante e suggestivo video riferito agli sbarchi del 2014, che ha testimoniato fatti ed emozioni, tra aiuti, disperazione, paura e gioia per la salvezza raggiunta. L’introduzione della professoressa Maria Angela Sergi ha fornito i cenni storici fondamentali per la comprensione del fenomeno immigrazione. L’Arch. Giuseppe Alampi, Responsabile Protezione Civile Comune di Reggio Calabria ha portato la testimonianza di ciò che è avvenuto questa estate sulle coste reggine regalando ai presenti un commovente spaccato di realtà che molti sentono lontana ma che, invece, ci riguarda direttamente. “Per far fronte all’emergenza sanitaria abbiamo dovuto riprendere in mano i libri di medicina” sono state le parole di Giuseppe Messina, Referente Emergenza Sbarchi ASP Reggio Calabria. “Ci siamo trovati di fronte a malattie da noi ormai scomparse – ha spiegato – ma non pericolose”. Il dottore Messina, dati alla mano, ha spiegato come con 20 mila sbarcati non è avvenuto alcun contagio, perché in realtà si è creato solo dell’allarmismo su ebola, malaria, tubercolosi. “Ci è anche capitato di assistere ed accogliere profughi senza alcuna protezione perché in realtà il pericolo non esisteva”. Giovanni Fortugno, Coordinamento Ecclesiale di prima accoglienza ha posto l’accento sul pregiudizio, richiamando all’attenzione un’emblematica relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione al Congresso Americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti del 1912. Ma ancor più importante, Fortugno ha dato dimostrazione di grande umanità personale e impegno concreto verso il prossimo. Prima di concludere l’incontro a parlare sono state ancora le immagini. Mare, vecchie barche stracolme, ricerca di aiuto. Aiuto arrivato nelle stesse acque da parte del Moas, il progetto messo in piedi da due privati, auto finanziatisi, Regina Egle Liotta ed il marito Christopher Catrambone che, grazie ad una nave da guerra americana ormai in disuso, allestita con droni, medicinali, cibo e speranza hanno salvato migliaia di vite umane. Le conclusioni sono state affidate a Pietro Morabito, che oltre a tirare le somme di quanto detto ed a ringraziare tutto il direttivo del Movimento e tutti coloro che con il loro impegno hanno permesso la buona riuscita del meeting, ha richiamato all’attenzione l’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.

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About the Author: Redazione ilMetropolitano