Brunetta: “è un colpo di Stato inaccettabile, ci opporremo”

Il dibattito sulla legge elettorale rischia di trasformarsi in motivo di fortissimo scontro politico. Ad alzare i toni è stato uno dei più importanti esponenti di Forza Italia, ovvero il Capogruppo alla Camera Renato Brunetta, che si è spinto fino al punto di parlare di colpo di stato inaccettabile. Matteo Renzi, infatti, ha deciso di premere sull’acceleratore, calendarizzando la riforma della legge elettorale alla Camera il 27 aprile. Mossa, questa, che ha subito messo in allerta sia la minoranza Pd, che ha sempre espresso forti dubbi in merito al alcuni aspetti della suddetta riforma, che l’alleato di Governo Ncd.

Come anticipato, la posizione più radicale è stata espressa da Brunetta che ha promesso una durissima opposizione. Molto interessante, in quest’ottica, risulta un passo tratto dal “Mattinale”, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati: “Il premier e segretario del Pd ha deciso che l’Italicum 2.0 non dovrà essere ritoccato neanche di una virgola, così da chiudere la pratica prima delle elezioni regionali. Ovvio lo scopo propagandistico. Arrivare a quell’appuntamento sventolando la prova provata del suo attivismo e della propria efficienza. Con quali risultati, una volta che il combinato disposto di monocameralismo e premio di lista senza preferenze sarà a regime? L’annichilimento di qualsiasi opposizione al suo dominio”.

Insomma, per farla breve, il leader del partito democratico più importante d’Europa pone una vera questione democratica. Questione che fa storcere il naso a tanti, soprattutto in merito ai possibili comportamenti futuri di un Premier che esalta il confronto in modo quasi noioso ma che, alla fine, scende a patti soltanto con coloro che, potendo ben rappresentare forti posizioni di potere, possono esercitare un peso politico-decisionale non indifferente. Il riferimento a Confindustria, alle banche e alle istituzioni sovranazionali, europee ed internazionali, è puramente voluto. Il dibattito partitico, tuttalpiù, viene percepito come inutile e seccante e, comunque, funzionale a portare su posizioni filo-governative chi la pensa diversamente. Forza Italia e Ncd docet.

Ma, quel che è peggio, è che la questione democratica venga avvertita anche dalla minoranza interna (o dalle minoranze interne) al Pd. Il vero nodo della questione, tuttavia, resta uno solo. Il Presidente del Consiglio, infatti, si sta cucendo una legge elettorale su misura che potrebbe consentirgli  di vincere senza aiuto alcuno, qualora si dovesse andare al voto – come molti pensano – in un momento (quasi) immediatamente successivo all’entrata in vigore della legge. E v’è chi sostiene che sono proprio le elezioni anticipate il vero obiettivo – al momento fortemente negato – di Renzi. Ma, si sa, le promesse del segretario del Pd devono essere valutate con estrema attenzione.

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About the Author: Luigi Iacopino