Quindi il Sindaco può non sapere…

Abbiamo lasciato trascorrere diversi giorni dall’articolo, con cui il sindaco Giuseppe Falcomatà “usciva” pubblicamente su Il Garantista, ed ammetteva che nonostante la rotazione dei  funzionari comunali i risultati positivi del suo operato tardano oltremodo ad arrivare. Questo anche a causa di una profonda e diffusa contiguità con il malaffare. Giuseppe Falcomatà - Peppe ScopellitiNon vogliamo oggi rivolgere accuse al giovane Primo Cittadino, siamo qui a elaborare una riflessione, lontani da elucubrazioni politiche. Al tempo in cui furono inviati a Reggio Calabria i commissari prefettizi gli uomini dell’ex governo cittadino, all’epoca di centro-destra, si sbracciarono su tutte le testate per fare intendere che il vero problema era la burocrazia, ovvero parte dei funzionari e dirigenti inefficienti, alcuni lo erano in malafede,  anzi venne fatto anche  qualche nome. In più per rendere facilmente comprensibile la vicenda furono stampati degli opuscoli gratuiti che vennero diffusi successivamente in città. Questo tentativo venne additato dal centro-sinistra come mera propaganda politica ed estrema difesa dell’indifendibile (come si usa dire il tipico scarica barile). Oggi invece quelle stesse osservazioni divengono convinzioni e sono riprese da Giuseppe Falcomatà, il quale si sarà forse reso conto che non bastano le buone intenzioni ed i progetti  per restituire alla città il decoro che merita. Allora occorre che il sindaco faccia i nomi e che la magistratura, l’antimafia per intenderci, disponga le sue indagini, perché non siano sempre e solo coloro che hanno una carica politica a dover essere sotto la lente d’ingrandimento. Necessita fare chiarezza, oppure nella gente si ingenererà, una forma di sfiducia ancora più pesante nei confronti di chi amministra la cosa pubblica. Si potrebbe, per ASSURDO, chiedere lo scioglimento del Comune inteso non come Amministrazione ma come Ente, se ci fossero le condizioni di contiguità mafiosa? Purtroppo quest’ultima non è un’ipotesi contemplata dall’ordinamento…  Se sono vere le “accuse” mosse da Falcomatà allora, per un banale sillogismo, si può facilmente comprendere che l’operato del sindaco e della sua amministrazione possono essere, per vari motivi, disattesi da funzionari e dirigenti comunali senza che si possa intervenire se non dopo averlo scoperto. Quindi la frase che ha fatto molto discutere e tanto usata nel caso Fallara, “Poteva non sapere“, è una probabilità REALE… Un’ultima considerazione è d’obbligo, Reggio Calabria durante il periodo Scopellitiano visse un momento di splendore e raggiunse obiettivi importanti, pur con le premesse e le “zavorre” di cui sopra, ammesse solo oggi. L’attuale amministrazione invece … ?? Ancora c’è tempo?!  #statesereni.

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