Tessuti dalla buccia degli agrumi, green startup italiana premiata dall’ONU

Orange FiberOrange Fieber, fondata da Enrica Arena e Adriana Santanocito, è stata premiata come startup più ecosostenibile dall’ONU. Un’idea nata nel 21012 attorno ad un progetto (di alta tecnologia e tradizione tessile del made in Italy) sviluppatosi attorno all’idea di ricavare un tessuto dallo scarto della buccia degli agrumi (arance e limoni). Grazie a questa trovata si possono utilizzare tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola italiana produce che andrebbero anche perdute. Orange Fieber si è aggiudicata il premio popolare, quello della giuria di Ideas 4 Change Award, è stata l’ unica azienda italiana arrivata in  finale. Tra le 150 imprese selezionate imprese, c’era anche Jellyfish Barge, la serra galleggiante ecosostenibile di Pnat, spin-off dell’Università di Firenze. Come si può leggere sul sito del Corriere della Sera, Enrica Arena e Adriana Santanocito dichiarano: “Al momento, abbiamo creato una linea di produzione per il nostro processo all’interno di un impianto di spremitura agrumicola vicino a Caltagirone, in provincia di Catania”. L’ostacolo più difficoltoso è rappresentato dal processo industriale mai sperimentato prima per il quale non esistono dei macchinari ad hoc, al momento l’impresa ha riadattato alcuni impianti . Le due imprenditrici siciliane , come si può leggere sul sito del Corriere della Sera, stanno cercando fondi per avviare la commercializzazione vorrebbero essere sul mercato già in settembre.

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About the Author: Hanh Tran Thi Hong