“Bentornati in Questura”: gli studenti del Convitto “Tommaso Campanella” accolti nella casa della legalità per un secondo incontro

questura rcStamattina, si è svolto negli Uffici della Questura il secondo ed ultimo degli incontri pianificati con gli studenti dell’Istituto Convitto Nazionale “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria, organizzati con la finalità, tra le altre, di avvicinare i giovani alla Polizia di Stato, anche attraverso la conoscenza dei luoghi dove essa opera, affinché possano riconoscere nell’uniforme del Poliziotto un punto di riferimento sicuro e, non a caso, “Esserci sempre”, è stato il tema celebrativo del 163° “compleanno” della Polizia di Stato. I giovanissimi studenti, accolti con i loro insegnati nella Sala “Nicola Calipari” della Questura, hanno dato prova, sin da subito, di essere interessati al mondo della Polizia di Stato chiedendo, in particolare, il significato dello stemma araldico e dimostrando di condividere pienamente il contenuto dell’antico brocardo – che rappresenta anche la mission della Polizia di Stato – “sub lege libertas”: solo nel rispetto delle regole democratiche si può essere veramente liberi e riaffermare il valore dell’onestà in un territorio particolarmente difficile come quello della provincia di Reggio Calabria. Ed è stato, dunque, sul tema della difesa dei diritti, della difesa dei più deboli e dell’impegno che i giovani devono profondere per diffondere la cultura della legalità che i circa 60 adolescenti hanno dato spazio alle loro riflessioni, formulando ai Poliziotti che li hanno accolti, numerose e pertinenti domande. La visita è proseguita con l’incontro tra gli studenti e la femmina di pastore tedesco Uzi, grigione della Sezione Cinofili, che ha dato prova delle sue capacità in una esercitazione antidroga individuando, in una di tre valigette posizionate nel garage della Questura, quella con all’interno della sostanza stupefacente. I giovani ospiti hanno poi scoperto la realtà operativa del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, nei cui laboratori è stato loro illustrato il modus operandi degli specialisti che attraverso le sofisticate strumentazioni presenti nei laboratori sono in grado, tra l’altro, di esaminare la composizione chimica delle sostanze più diverse, le impronte digitali e le caratteristiche di un’ arma o di un proiettile recuperate sulla scena del crimine.

comunicato stampa – Questura di Reggio Calabria

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