“Radici nel Cemento”: il Verde al “Grigio”

radici nel cementoVerdi ReggioSembra il titolo di un romanzo di fantascienza ma Reggio è in grado di scrivere pagine di vita reale che oltrepassano anche la più fervida fantasia. E’ solo di qualche giorno fa la nostra segnalazione pubblica alle Autorità competenti degli “alberi ingabbiati” ostaggio del tutore metallico originariamente previsto per garantirne una crescita regolare ; abbiamo voluto rilevare una situazione che colpisce ed impatta sul buon senso comune la cui risoluzione non richiede interventi complicati e riporta decoro e civiltà, oltre che salute, ai malcapitati alberi oltre che alla città stessa. Nondimeno capita in questi giorni di registrare e riportare l’esecuzione di alcuni anomali ed inquietanti lavori di “cementificazione” di tutti gli Alberi di Viale Boccioni con tutta la base attorno al tronco “affogata” nel cemento senza alcuna possibilità per l’albero di attingere dunque in modo naturale acqua e nutrirsi dei resti organici delle sue stesse foglie come la natura stessa normalmente prevede. Non tutti sanno , purtroppo , che il cervello di un albero risiede proprio nelle radici. Lavori sconsiderati delle stesse, la cementificazione o l’asfaltatura portano a danni irreparabili che mettono a rischio la stessa vita dell’albero dunque anche la sicurezza , per eventuale cedimento, degli stessi cittadini. Gli Alberi non sono “elementi di arredo urbano” ma “esseri viventi” e soprattutto non possono costituire un problema bensì una risorsa reale sia per la salute della città che per il decoro. Vivono in stretta correlazione con l’ambiente circostante ed in esso sviluppano: senza un’aiuola come potrebbero sopravvivere soprattutto nei mesi prossimi estivi in cui scarseggia l’acqua? Aggiungiamo anche che mentre al Centro cittadino si enfatizzano operazioni di valorizzazione di un verde di fatto maltrattato il verde fuori dalle “mura” e’ ancora più abbandonato a se stesso e consegnato ad operazioni scellerate. Che fosse un viale dedicato ad un prestigioso artista futurista ( Umberto Boccioni) lo sapevamo ma che ci fosse passato anche Dalì lasciando questa scia di “surrealismo” tragicomico onestamente non ci risultava in alcuna cronaca di popolo né , tantomeno, sui libri! Le aiuole divisorie di una delle carreggiate del Viale che ospitano numerosi Alberi in tutto il tratto che collega l’accesso al porto con il ponte della Libertà sono state immotivatamente ed inspiegabilmente cementificate senza capire chi abbia predisposto questo tipo di intervento al di fuori di ogni logica tecnico-scientifica oltre che di intelligenza e tatto elementare. Non abbiamo individuato la cartellonistica obbligatoria, prevista da norme di settore, per evincere Committenti ed Esecutori dei Lavori per cui abbiamo prodotto una segnalazione al NOE ( Nucleo Operativo Ecologico) al fine di individuare ed accertare eventuali violazioni e procederemo eventualmente ad esposto nelle sedi opportune. Al contempo riteniamo che il fatto , al di fuori dell’aspetto legale, sia di per sé di una gravità inaudita risultando di pessimo gusto oltre che assolutamente incongruente rispetto a qualsiasi criterio tecnico-scientifico. Chiediamo che i responsabili di tale vergognoso provvedimento amministrativo che offende l’intelligenza di ogni cittadino, oltre che la natura di per sé, vengano rimossi per manifesta incapacità professionale e , nel caso si trattasse di figure di nomina politica, che si dimettessero contestualmente all’accertamento stesso di tali responsabilità. In uno dei periodi più bui della città in cui si è eletto il nuovo Sindaco e, dunque, la stessa Giunta in nome della “primavera” ci sembra a dir poco sconcertante che si sia potuto autorizzare un intervento di questo genere. Gli appelli del ritorno alla “normalità” campeggiano ogni giorno su stampa e web ma nei fatti riscontriamo anomalie che oltrepassano i confini stessi di ogni realtà civile degna di tale nome. Non per ultimo lo stato pietoso di piazza Duomo che ha voluto la stessa sorte per le radici tranciate degli storici Ficus al fine di fare spazio al cemento del nuovo progetto; la Natura non segue il suo corso e non certo le geometrie maniacali di architetti barbari . Pretendiamo delle spiegazioni logiche , è paradossale anche scriverlo, ma soprattutto il ritiro immediato dalla pubblica amministrazione di Chi sta operando in violazione palese di qualsiasi deontologia professionale ed apertamente contro ogni concetto di “bene comune”.

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