2 giugno 2015 Festa della Repubblica 69°Anniversario della Fondazione

prefetto sammartinoCittadini, graditi ospiti, Autorità, Rappresentanti di Associazioni e di Organismi sociali, grazie per essere intervenuti a celebrare assieme la Festa della Repubblica, l’Anniversario della sua Fondazione: la Repubblica, la nostra Casa comune, la Casa comune di tutti gli italiani. Oggi è, quindi, la festa di noi tutti. Per costruirla e difenderla molti italiani hanno versato il loro sangue: la Repubblica affonda le radici nella terra bagnata dal sangue di coloro che per il nostro Paese lo hanno versato e continuano a versarlo: quanti rappresentanti delle Istituzioni, magistrati, poliziotti, carabinieri, appartenenti alle Forze dell’Ordine, cittadini, hanno dato, ieri e oggi, la loro vita per il nostro Paese, morendo per mano di mafiosi, ‘ndranghetisti, di terroristi e di criminali. Per questa ragione la nostra Repubblica ha salde fondamenta nella memoria di coloro che hanno dato la vita per il Paese, per la democrazia, per mantenere e difendere una convivenza sociale e civile fondata sugli ideali costituzionali di legalità, democrazia, rispetto reciproco, solidarietà.  Stasera ci riuniamo fuori dal Palazzo, in mezzo alla gente, con le famiglie, i giovani, gli anziani, con i cittadini. Siamo contenti di celebrare la ricorrenza in questo splendido scenario, in questa magnifica piazza, cuore e centro della vita istituzionale, sociale e civile reggina. Secondo l’architetto Zani, progettista dell’epoca di questo edificio, “il Palazzo della Prefettura doveva essere il primo e più dignitoso edificio della Città… doveva servire d’esempio e di campione per la costruzione delle case e per l’impronta architettonica da dare all’edilizia” di questo Capoluogo. Questo suggestivo Palazzo del Governo che crea la cornice, fa da sfondo a questa celebrazione è stato da poco liberato dalle impalcature e restituito alla Città dopo il restauro delle statue che si trovano sulla sua sommità.  Vorrei, ora, ripercorrere brevemente eventi che hanno segnato, scandito quest’anno e richiamare alla memoria circostanze significative per la nostra provincia.  I calabresi, i reggini devono essere orgogliosi della disponibilità e prontezza, dell’accoglienza e della solidarietà che hanno dimostrato in quest’anno caratterizzato dall’arrivo di oltre 19.000 migranti. In un contesto denso di criticità e fragilità economiche e sociali non si è mancato di offrire, con professionalità e dedizione, il calore umano, l’accoglienza e la vicinanza a persone che continuano a giungere su queste coste fuggendo da drammi e tragedie difficilmente immaginabili. In questo grande abbraccio ai migranti da parte della Città e di tutta la provincia, di Reggio Calabria e delle Città del versante ionico e di quello tirrenico, in questo grande abbraccio assieme ci sono state le Associazioni e gli Organismi di volontariato, tutti, il Comune di Reggio Calabria e i Comuni della provincia, i dipendenti comunali, le Polizie locali, la Polizia provinciale, i medici e sanitari dell’Azienda Sanitaria Provinciale e delle strutture pubbliche, le Capitanerie di Porto; ma soprattutto le Forze dell’Ordine, donne e uomini che con sacrificio e dedizione hanno garantito una cornice di sicurezza e di ordine alle operazioni e all’accoglienza che si è prolungata, talora, ben oltre lo sbarco. Stasera è l’occasione per esprimere, quale Rappresentante dello Stato, il mio convinto compiacimento anche ai Funzionari e ai collaboratori della Prefettura e il mio sincero apprezzamento a tutti. Ricordo con apprezzamento anche quanti operano per gli immigrati nella Piana di Gioia Tauro, a San Ferdinando, a Rosarno, a Polistena (vorrei citare l’importante lavoro di don Pino De Masi). Dal 2 giugno scorso molti eventi significativi si sono succeduti in questa provincia. Fra gli altri vorrei citare alcuni eventi, alcuni accadimenti a testimonianza dell’impegno incessante e del lavoro senza tregua profusi per i calabresi. per questa terra e per il nostro Paese (questo è il significato della Mostra “Le emergenze della provincia di Reggio Calabria e gli interventi della Prefettura dal 1861 al 1915”, realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato e l’Università “Mediterranea” la cui anteprima viene stasera inaugurata). Siamo stati per settimane osservati da tutto il mondo. Su queste coste, a Gioia Tauro, è avvenuta un’operazione internazionale di grande importanza: il trasbordo degli agenti chimici siriani sulla nave incaricata di smaltirli. Il meticoloso, lungo e silenzioso lavoro di preparazione, la professionalità e l’impegno dei funzionari di Prefettura, delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto, degli Enti locali e degli altri Enti ed Organismi coinvolti hanno consentito di segnare una tappa memorabile per la nostra provincia, per la regione e per l’intero Paese. Vorrei ricordare, a tale riguardo, le parole del Rappresentante dell’OPAC. Nel ringraziare il Governo italiano e le Autorità nazionali e locali per l’efficienza del sistema operativo messo in campo, “che ha concorso al processo di disarmo e pacificazione”, il Rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha sottolineato che l’operazione “ha costituito una pietra miliare nella storia internazionale”. Reggio Calabria e la Calabria hanno fornito la migliore prova dando un contributo significativo ed indimenticabile.

Ed ancora…E’ ormai da un anno che ha avuto inizio un’importante iniziativa di vigilanza e controllo del territorio con finalità di prevenzione e di contrasto alla criminalità ‘ndranghetista. D’intesa con l’Autorità giudiziaria dei due Distretti di Corte d’Appello (Reggio Calabria e Catanzaro), le Prefetture della regione, coordinate da quella di Reggio Calabria, e le Forze dell’Ordine abbiamo avviato una massiccia operazione di prevenzione e contrasto alla luce della direttiva del Ministero dell’Interno denominata “Focus ‘ndrangheta” . Per dare contezza dell’imponenza delle iniziative coordinate: solo in questa provincia (dal giugno 2014 ad aprile di quest’anno) sono stati eseguiti oltre 320 mila controlli a persone, a circa 200 mila autoveicoli, sono stati effettuati oltre 90 mila controlli domiciliari, circa 10.000 perquisizioni sul posto e altro ancora. Sono stati oltre 2.800 i soggetti deferiti all’Autorità giudiziaria, circa 1.900 i sequestri amministrativi e 45.000 le violazioni accertate al codice della strada. E’ stata messa in campo una squadra importante, una squadra numerosa di donne e uomini della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza che ha dato e continua a produrre risultati importanti; sono orgoglioso di queste donne e uomini che, sapientemente ed efficacemente guidati dal Questore, dai Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza proteggono e tutelano i cittadini e le attività di questa provincia con sacrificio e impegno senza sosta. Ad essi si sono aggiunti, in un’azione coordinata, donne e uomini del Corpo Forestale dello Stato, delle Capitanerie di Porto, dell’Ufficio provinciale del Lavoro, della Polizia provinciale, della Polizia locale di Reggio Calabria. Dopo un anno e mezzo di lavoro a Reggio Calabria posso formulare qualche valutazione: in questa provincia si è costruito e consolidato un bene unico e, allo stesso tempo, prezioso: la convinta coesione istituzionale, la piena collaborazione tra le Forze dello Stato, tra la Prefettura, Rappresentante dello Stato, le Forze dell’Ordine e la Magistratura, inquirente e giudicante. Gli eccellenti rapporti di lavoro e personali e la quotidiana collaborazione con il Procuratore Distrettuale, con il Presidente della Corte, con il Procuratore Generale, con i Procuratori di Palmi e Locri, con i Presidenti dei Tribunali e del T.A.R. con tutti i Magistrati, ciò costituisce testimonianza di un patrimonio prezioso e unico: come un sol uomo, ogni giorno gomito a gomito, stiamo sulla linea di questo fronte avanzato a difesa e tutela dei diritti e delle attività dei cittadini, delle famiglie, degli anziani, dei giovani, dei deboli, degli indifesi.  Come un sol uomo serviamo, con tutte le nostre energie e con convinzione, queste popolazioni, cerchiamo di aiutare questa società, così complessa, articolata e fragile, a dare il meglio di sé, a creare prospettive di sviluppo e di crescita sociale. Prospettive di sviluppo e crescita sociale che non possono affermarsi in questa terra se non emarginando e contrastando, con energia e determinazione, ogni forma di illegalità, di sopraffazione e di violenza, lottando in particolare, contro questo cancro perverso, feroce e pervasivo che si chiama ‘ndrangheta.  ‘Ndrangheta che mina ogni possibilità di crescita economica e sociale di questi territori, che condiziona negativamente le prospettive dei giovani, che fornisce loro solo un futuro illusorio e senza speranza, che frena, con ottusa e feroce avidità, le iniziative economiche, che appesantisce e inquina, talora, la vita istituzionale di Enti locali e Istituzioni. La ‘ndrangheta mediante l’illegalità, il condizionamento dei processi sociali, economici e istituzionali, mediante la corruzione esercita la forma più feroce, pervasiva e dannosa di dominio sul territorio e sulle persone, che è la sua ragione d’essere. Desidero richiamare, con convinta adesione, le parole del Capo dello Stato che abbiamo appena ascoltato: “Tenace ed inflessibile deve essere l’azione contro i comportamenti illeciti e le infiltrazioni delinquenziali nella sfera pubblica. Prevenire e sradicare, ovunque si annidi, ogni fenomeno corruttivo e di inquinamento è una sfida ineludibile, in quanto sono in gioco non solo le prospettive di sviluppo sociale ed economico del Paese, ma gli stessi principi di uguaglianza e di legalità sui quali si fonda il sistema democratico”. Azione tenace e inflessibile contro i comportamenti illeciti e le infiltrazioni delinquenziali nella cosa pubblica: questa è la nostra bussola, il nostro programma, il nostro obiettivo. Rilanciamo a tutti i cittadini e alle Istituzioni, questa sera, la “sfida ineludibile” del Presidente della Repubblica. Impegnati su questo fronte senza tregua ci ripetiamo le parole di don Pino Puglisi: non vogliamo che ci siano solo quelli che camminano a testa bassa e gli uomini d’onore … vogliamo che ci siano quelli che camminano a testa alta, vogliamo aiutare la gente perbene a camminare a testa alta. Camminare a testa alta e non farsi intimidire: questo abbiamo detto ai ragazzi della squadra di Polistena “ASPI – Padre Monti” che meditavano di ritirarsi dal campionato dello scorso anno per gli atteggiamenti violenti e intolleranti subiti.  Hanno raccolto il nostro invito (il mio, del Procuratore Distrettuale, dei Responsabili provinciali delle Forze dell’Ordine), l’invito a “tenere duro” a “non mollare”. “Non hanno mollato”, hanno continuato a camminare a testa alta e ciò è stato fecondo di risultati importanti: uno di essi è stato convocato dalla rappresentanza nazionale dilettanti “under 17”. Aiutare, sollecitare i cittadini e le Istituzioni di questa provincia a camminare a testa alta, a lavorare per il bene comune, a costruire reti di collaborazione e di solidarietà istituzionale e sociale, questo è il nostro compito di ogni giorno. Gli interventi dello Stato, anche quelli che appaiono più invasivi e traumatici (talora bisogna intervenire chirurgicamente per evitare che la malattia si diffonda nell’organismo sociale ed istituzionale), questi interventi sono tutti programmati e realizzati in un’ottica di sostegno e ausilio alla gente perbene e alle Istituzioni sane di questo territorio. Siamo qui, alcuni lontani dalle nostre case e dalle nostre famiglie, per questo, per aiutare la gente perbene e le Istituzioni sane a camminare a testa alta. Siamo qui, con voi, calabresi, lo Stato è qui con voi, impegnato senza tregua su tutti i fronti di crisi e di difficoltà utilizzando tutti gli strumenti disponibili, anche gli strumenti della prevenzione, del contrasto e della repressione. Siamo qui ad osservare e prestare collaborazione, ma senza ingenuità e superficialità, alle Amministrazioni locali che sono uscite da un periodo di commissariamento. Non si devono più riproporre condizioni di inquinamento e di infiltrazione! La strada che percorrono i cittadini, le famiglie, i giovani, le Istituzioni di questa provincia è difficile e ripida – è vero – è densa di criticità e di problemi.  Ma “è nella crisi che emerge il meglio di ognuno perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze. Finiamola con l’unica crisi pericolosa che è la tragedia di non voler lottare per superarla” (A. Einstein).  Reggio Calabria, la Città e la provincia hanno bisogno dell’impegno e dell’iniziativa di ogni cittadino, di ogni famiglia, di ciascuno di voi, di noi. Reggio Calabria merita l’impegno di ciascuno, pretende, richiede, non può fare a meno dell’impegno di ciascuno, cittadino e Istituzioni. Non c’e bisogno di un impegno da eroi. Come diceva don Beppe Diana “non c’è bisogno di essere eroi, basterebbe ritrovare il coraggio di denunciare”, c’è bisogno di un sussulto della nostra coscienza, della coscienza civile di ciascuno.Occorre un sussulto di coscienza civile, consapevoli che la vita e il futuro di ciascuna donna e uomo reggini sono strettamente legati e interdipendenti tra di loro.

Viva l’Italia, viva la Repubblica.

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