Renzi e le sue promesse da…. marinaio

Renzi Tassedi Carlo Viscardi – Chi si ricorda circa un anno e mezzo fa, quando con l’ashtag #enricostai sereno, Letta veniva mandato a casa e rimpiazzato col “toscano” Renzi? Appena salito alle redini del paese, la comunicazione renziana raccontava di un premier inarrestabile, che voleva programmare tramite le slide, che caratterizzeranno la politica renziana, che “spergiurava” sulla “rottamazione” del vecchio sistema e della vecchia politica, oggi si trova costretto ad inseguire De Luca o Marino. Chi ha buona memoria si ricorderà del suo famoso “cronoprogramma” dove a febbraio 2014 dichiarava : “A febbraio le riforme, a marzo il lavoro, ad aprile la pubblica amministrazione, a maggio il fisco”, e prometteva che sarebbe stato la “startup” per portare il suo esecutivo alla naturale scadenza del 2018, purtroppo solo parole spese al vento. Oggi abbiamo un premier che, in un’ intervista al direttore del Sole 24 Ore a una domanda sulla prossima manovra la quale potrebbe dover riuscire a “far saltar fuori dal cilindro” 20 miliardi tra clausole di salvaguardia sull’ Iva, adeguamento pensioni, reverse charge, rinnovo contratto pubblico impiego dichiara : “Le clausole di salvaguardia non scatteranno. Certo, non sarà semplice. Ma noi siamo quelli che le tasse le abbassano, non le alzano. Nel 2016 scommetto su una ulteriore riduzione del carico fiscale. Ma ancora è presto per discuterne. Ne parleremo a settembre”. E continua nel suo discorso : “noi abbiamo dato il sangue per non chiudere le aziende. Adesso che finalmente la macchina si è rimessa in moto, valuteremo come attrarre investimenti” forse il premier non legge i dati dei suoi stessi ministeri e dell’ISTAT, verrebbe da pensare. Il Premier “autoincensa” il suo “Sblocca Italia” afferma che : “il nostro obiettivo è sbloccare venti miliardi di cantieri nei prossimi diciotto mesi lavorando a stretto contatto con Ance”. Spiega anche di aver bloccato personalmente la riforma del catasto perché “era una buona norma in teoria ma non potevo garantire gli effetti fiscali”. I fatti vanno per la maggior parte contro i proclami della politica “renziana”, sembra quasi che la realtà percepita dal premier sia filtrata dai suoi stessi “proclami”. Ora si avvicina il caldo e si spera che come promesso dal premier che le varie clausole di “salvaguardia” non entrino in gioco, se no servirebbe veramente un “miracolo” per salvare questo paese dal crollo definitivo, perché un’iva portata quasi al 25% di certo non fa bene all’economia.

banner

Recommended For You

About the Author: Carlo Viscardi