Riflessione sui lavori di completamento della pavimentazione di Piazza Vittorio Emanuele II

Piazza ItaliaAccolgo con immenso piacere la notizia dell’avvio dei lavori di completamento della pavimentazione di Piazza Vittorio Emanuele II.  Questo darà finalmente un volto definitivo alla Piazza centrale di Reggio, quella che tutti chiamano Piazza Italia, la cui fruizione sarà così perfetta. Vorrei però sommessamente fare una riflessione. È possibile, nella nostra città, avere tempi certi sulla realizzazione delle opere pubbliche? Perché ricordo bene che il processo di restituzione della nostra Piazza più importante (non me ne voglia nessuno), è stato avviato caparbiamente ben tre anni fa dall’allora Sindaco Arena. Infatti la piazza era stata per dieci anni chiusa a causa degli importanti scavi che, nel suo sottosuolo, avevano riportato alla luce ciò che si sapeva ma che non si era mai visto: la storia di Reggio Calabria nella sua interezza. Ora, se è comprensibile che una campagna di scavo abbia dei tempi lunghi, non si capiva allora (parlo dei primi mesi del 2012), perché, una volta completati i lavori, la Piazza non potesse tornare a costituire il fulcro della vita cittadina. Nel frattempo era stato deliberato un finanziamento dalla Giunta Regionale  per il completamento della pavimentazione: pertanto gli uffici chiesero di procrastinare al completamento della stessa l’abbattimento di quella che veniva chiamata “cortina di ferro”, che impediva la vista della Piazza e la sua fruizione. Il Sindaco, però, voleva  che la Piazza si disvelasse nuovamente alla città, che fosse abbattuta la cortina che ne celava la vista e che i suoi scavi fossero visitabili; volle quindi aprire ugualmente la Piazza, coprendo il cemento della copertura degli scavi con un tappeto di finta erba, non credendo a tempi brevi per il completamento del lavoro. In quella occasione poi attivò le convenzioni con le Associazioni di volontariato, cui fu affidato il compito di rendere fruibili i beni archeologici di proprietà comunale. Questa idea consentì a tantissimi cittadini e turisti di visitare siti di rilevante interesse, a partire proprio da quello di Piazza Vittorio Emanuele II, fino ad allora visibili solo a distanza, e senza oneri per l’Amministrazione. Riguardo ai lavori devo dire che, purtroppo, fu facile profeta. Rilevo poi che lo scorso anno, alla fine del periodo del commissariamento, si era annunciato che i fondi regionali erano stati “sbloccati” e ci si rallegrava per l’inizio dei lavori. È passato un anno e si rinnova l’annuncio. Spero che stavolta sia quella buona e che l’apparato burocratico si dia da fare per completare, finalmente, la pavimentazione. Il mio auspicio è che chi deve controllare e stimolare lo faccia, senza farsi intrappolare nelle pastoie burocratiche che trovano sempre ottime motivazioni per dilatare tempi di consegna e, conseguenzialmente, di fruizione dei beni. Spero proprio che stavolta non sia così. Invito quindi chi di dovere a porre massima attenzione a che l’opera si svolga nei tempi previsti: dovrebbe essere un fatto normale, ma purtroppo a oggi sarebbe già un successo.

Filippo Arillotta

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