IO SONO CALABRESE

Francesco BevilacquaHo apprezzato la lettera inviata alla presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, dal sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, il quale ha esposto con fermezza le sue ragioni dopo essere stato oggetto di gravi e non tanto velate insinuazioni nel corso di una intervista radiofonica di tale Klaus Davi, “opinionista” e “massmediologo” all’on. Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia. Il sindaco Calabrese, che conosco personalmente, uomo corretto e, mi risulta, amministratore impegnato, si sarebbe reso colpevole di non aver accolto la richiesta dell’Anci di far esporre a Locri il cartello stradale con la scritta “comune antindrangheta”, ritenendo che la lotta alla mafia si pratica con i fatti e sostenendo di aver comunque già aderito ad una precedente iniziativa dell’Anci “Cento comuni contro la mafia”. Penso anch’io che per combattere le organizzazioni criminali occorrano azioni concrete e l’impegno di tutte le istituzioni, piuttosto che dare importanza all’antimafia da passerella con iniziative simboliche, quali fiaccolate e convegni da risultati non sempre apprezzabili. Nel programma, che forse Davi voleva rendere più interessante in un’afosa giornata di agosto, si è sottolineato che Giovanni Calabrese era stato eletto sindaco con il 70% dei voti e questo avrebbe fatto sorgere nei due interlocutori il dubbio che egli non avesse preso le dovute distanze dagli ambienti mafiosi. Il 70% dei voti sul 68% dei votanti dimostra invece, a mio parere, fiducia dei cittadini di Locri nei confronti di un uomo coerente, di grande dirittura morale, sempre schierato dalla stessa parte, quella della legalità. I locresi, i più, sono persone per bene e ritengo siano stati anch’essi offesi insieme al loro sindaco. Mi meraviglia che non siano stati piuttosto evidenziati altri dati elettorali in Calabria, dove, alle ultime elezioni regionali, candidati, peraltro nuovi alla politica, hanno ottenuto tante migliaia di voti con il solo 44% dei votanti. Credo e spero che questi dati non siano sfuggiti alla presidente Bindi, peraltro eletta in Calabria, e a tutta la commissione antimafia. Mi domando perchè il mondo politico calabrese finora non sia intervenuto sulla vicenda Calabrese. Forse non ha voluto interrompere la vacanza estiva? O per quale altro recondito motivo?

On. Francesco Bevilacqua, già Senatore della Repubblica

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