Carenza idrica una piaga per la città

destra per reggioNon v’è dubbio che quello della carenza idrica sia un problema annoso e di grave disagio per il territorio reggino, acuito durante la stagione estiva e rispetto al quale il reclamo di centinaia di residenti non trova risposta o chiarimento da parte dell’amministrazione comunale Il problema, peraltro, risulta gravoso anche in zone del centro storico dove la mancanza dell’acqua non era mai stata registrata come un problema perdurante. Non è semplice gestire un territorio vasto come quello reggino ma, di certo, non sono i proclami o le dichiarazioni improvvisate il modo adeguato per dimostrare senso di responsabilità rispetto ad un problema, quello dell’acqua nelle case, che è un diritto reclamato a gran voce dagli utenti, anche in considerazione dell’aumento spropositato delle bollette dell’utenza idrica. Per risultare attenti e concreti sarebbe opportuno che gli amministratori in carica chiarissero quale piano, sin dall’inizio della stagione estiva, abbiamo messo in campo, essendo il Comune già dotato di vari strumenti che avrebbero consentito, quantomeno, di limitare il disagio e gestire con correttezza e trasparenza la situazione. La città negli anni, infatti, è stata dotata di una nuova rete di fornitura idrica, continuando sino al 2012 con i lavori per gli allacci delle abitazioni alla infrastruttura funzionante; tale azioni consentiva di dismettere l’apporto delle vecchie reti limitando lo spreco delle perdite idriche. Non meno importante, in una logica di gestione dell’acqua, va considerata la centrale di Telecontrollo, attivata già dal 2009 e resa funzionante quale impianto di controllo e manovra delle reti e dei nuovi pozzi. Ma, nel quotidiano, le famiglie reggine a chi possono segnalare i disagi? Non risulta in funzione il numero verde dedicato ed attivato proprio per avere un quadro completo delle criticità ed utile anche per fornire ai cittadini sia la prova della segnalazione telefonica che informazioni aggiornate sui possibili tempi di intervento tecnico. Nulla di tutto questo, si registrano silenzi durante i giorni lavorativi per mancanza di risposta, che diviene assordante nei giorni festivi con il Comune chiuso e quindi assente giustificato. Ed ancora, che fine ha fatto il sistema automatizzato che dalle circoscrizioni inoltrava le segnalazioni direttamente agli uffici competenti con tanto di tracciabilità e , quindi, responsabilità da parte dei tecnici? Nessuno adduca le solite scuse della mancanza di fondi, non ci crede più nessuno a parte i detrattori mestieranti, le misure sopra indicate erano state tutte concepite a costo zero ed a gestione interna agli uffici comunali. Per le soluzioni epocali torna all’attenzione la diga del Menta, opera che, a parte le citazioni di amministratori comunali carenti di argomenti concreti, risolverebbe il problema dell’approvvigionamento dalla fonte; anche per questo progetto ambizioso un percorso era sul tavolo della Politica prima dell’avvento commissariale, per trovare una soluzione funzionale al completamento del canale di adduzione delle acque alla Città con un intervento diretto del Comune d’intesa con la Regione. Naturalmente di tutto questo non si è parlato in questa stagione di “svolta”, colorata soltanto da qualche dichiarazione su presunti sabotaggi e senza alcun riferimento ad un piano di gestione dell’emergenza idrica estiva; nessuna traccia di concretezza, dimostrando come, anche nella quotidianeità, gli ospiti di palazzo San Giorgio siano distanti dal vissuto ma, soprattutto, lontani da una qualsivoglia pianificazione strategica per il funzionamento della Città. Rimane la riflessione colorata di alcuni cittadini che stamane commentavano: la mancanza è diventata la regola l’acqua nei rubinetti un’eccezione.

Coordinamento territoriale – MariaAngela Cuzzola

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