Immigrazione, frontiere rischiano di saltare. Corte Ue contro l’Italia

europaL’Europa meridionale e orientale rischia di trasformarsi in un’autentica polveriera. Le ondate migratorie, che proseguono senza sosta e che stanno intensificandosi col trascorrere delle ore, rischiano di minacciare non solo la stabilità interna dei Paesi di frontiera ma anche quel poco che resta del sentimento di unità europea. Gli Stati membri sono sempre più divisi, i vari incontri di Bruxelles, Parigi o Berlino, non riescono a sortire alcun effetto, se non quello di contribuire a un irrigidimento delle posizioni di chi non accetta di caricarsi sulle proprie spalle il peso delle responsabilità di quelle folli decisioni che sono di altri e che hanno determinato lo status quo.

Tesi espressa, senza alcun giro di parole, sia dal premier ungherese, Viktor Orbán, che da quello slovacco, Robert Fico, il quale, secondo quanto riportato dall’Ansa, non più tardi di due giorni fa, confermando il proprio rifiuto rispetto al sistema delle quote di ricollocamento degli immigranti, ha ricordato ai colleghi europei che sono stati altri i Paesi che hanno determinato il sorgere di questa situazione attraverso il bombardamento e la destabilizzazione di Siria e Libia.robert ficoorban-300x222

Ma a far discutere non solo Slovacchia e Ungheria, dove peraltro nella giornata appena trascorsa sono arrivati oltre 2 mila immigrati, costringendo Orbán a rafforzare i controlli al confine con la Serbia, ma anche la dura presa di posizione della Repubblica ceca, dove, secondo quanto emerso, le forze di polizia stanno procedendo a “marchiare” i migranti di tutte le età che si trovano al confine con l’Austria, scrivendo loro un numero sul braccio con il fine di identificare il treno di arrivo e il vagone. La situazione, insomma, rischia di sfuggire lentamente di mano non solo sul fronte del mediterraneo ma anche sul fronte orientale.

italia vs europaE, nel giorno in cui a Ragusa sbarcano altri 138 immigrati (76 sono minori), tutti uomini, continua il braccio di ferro, sinora ampiamente perso dall’Italia, tra il nostro Paese e l’Ue. La corte Ue, infatti, non perde occasione per colpire il nostro Paese che, senza dubbio, è tra quelli che stanno pagando il prezzo più alto. E, in questo caso, lo fa rispetto alla questione del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno che, secondo quanto previsto dalla nostra normativa, impongono un contributo che varia dagli gli 80 ai 200 euro. Secondo la Corte, tale contributo risulterebbe “sproporzionato rispetto alla finalità della normativa Ue, e può creare ostacoli all’esercizio dei diritti”, considerando che il rilascio a favore di un cittadino italiano della carta di identità ha un costo di circa 10 euro.

banner

Recommended For You

About the Author: Luigi Iacopino