Inibizione Oliverio su nomina Giuffrè. Trotta (FI): “Il PD mostra la sua arroganza anche nei confronti delle leggi”

Trotta“L’inibizione di Oliverio, a seguito della nomina del manager sanitario dell’Asp di Reggio Calabria, ad opera di Raffaele Cantone che guida l’Autorità nazionale sull’anticorruzione aggrava la paralisi che la Regione Calabria vive giá da diversi mesi. Il governatore che si presentò come deus ex machina di tutti i problemi della nostra terra si é dimostrato invece ad oggi inetto in quello che sarebbe il compito naturale del titolare dell’azione di governo: fare quanto possibile, o almeno qualcosina, per affrontare le istanze dei territori e dei cittadini; ma il nulla. Una regione, la Calabria, che non può permettersi di pagare le non scelte del suo Presidente o, ancor peggio, di subirne passivamente le poche scelte compiute, puntualmente sbagliate. Dopo il non piacevole spettacolo cui si è assistito qualche mese addietro a seguito dello tsunami in regione causato dall’inchesta Rimborsopoli, col Presidente Oliverio che si ergeva a paladino della legalità azzerando una mini giunta da lui nominata bocciando, pertanto, le sue stesse scelte, ci troviamo di fronte ad un altro gravissimo episodio che esautora il governatore da qualsiasi scelta, acuendo la paralisi governativa in cui siamo piombati.  Chiaramente il potere decisionale ricadrebbe sul Vice Presidente ma ci troviamo comunque di fronte ad una situazione grottesca.  È assurdo soprattutto assistere ad una così insensata arroganza da parte del PD calabrese e da parte del Presidente Oliverio che se ne infischiano anche delle leggi e di ciò che l’Anticorruzione indica, annunciando ricorso al TAR. La nomina di Santo Gioffrè viola il decreto 39 del 2013 (legge sulla incompatibilità degli incarichi nella pubblica amministrazione), tale violazione produce l’incompatibilità nei confronti di coloro che hanno emanato la nomina, in questo caso, la precedente Giunta regionale (De Gaetano, Guccione, Ciconte) ed Oliverio. Gioffrè si candidò alla carica di Sindaco di Seminara nel 2013 e quindi la norma mira ad impedire  che ai vertici di un’azienda sanitaria ci sia qualcuno che, già candidato nella stessa zona, possa favorire gruppi di potere nella sua gestione aziendale. Loro minimizzando,  fanno sapere che non è successo nulla, che le decisioni possono essere prese dal Vice Presidente Antonio Viscomi, che il Ministro Madia aveva valutato la non contestabilità della nomina, quindi ancora più grave visto che le responsabilità sarebbero anche della macchina amministrativa dello Stato, e che si tratta soltanto di una quisquiglia giuridica: proprio potervia e pressapochismo hanno condotto all’attuale situazione di stallo ed è mortificante per tutti i calabresi la superficialità nella quale puntualmente i protagonisti del governo regionale si divincolano, scaricando le colpe sempre su qualcun’altro, non svestendosi mai da un fantasioso abito di superiorità che mal veste ormai su di loro e sfoderando la propria arroganza anche nei confronti delle leggi. Se il Presidente Oliverio, come proclamato a Novembre, tiene così tanto alla Calabria, si dimetta e dia voce nuovamente ai calabresi che sapranno certamente valutare il suo operato in questi nove mesi: non sono io a chiederlo, non è Forza Italia a chiederlo, è un’intera regione stanca di non essere governata e che vuole ricordargli che guidare una terra come la nostra non é un premio alla carriera ma un impegno con i suoi conterranei nell’interesse della Calabria.” Lo scrive in una nota Vincenzo Trotta, vice-coordinatore provinciale FIG Cosenza e Responsabile comunicazione FIG Calabria

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano