Magorno, segretario regionale del Partito democratico calabrese, sulla scarcerazione del presunto boss De Stefano

Ernesto MagornoCATANZARO – “La rabbia del figlio di Francesco Fortugno, Giuseppe, per la scarcerazione del presunto boss Paolo Rosario De Stefano, è comprensibile”. E’ quanto afferma il segretario regionale del Partito democratico calabrese, on. Ernesto Magorno in merito alla vicenda che ha anche portato ad una interrogazione del segretario della commissione parlamentare antimafia Marco di Lello. “De Stefano ritorna in libertà dopo uno sconto di pena di due anni – afferma Magorno -, dopo aver trascorso sei anni di carcere che hanno fatto seguito a quattro anni di latitanza. Sono condivisibili le perplessità dei famigliari di Fortugno che sanno cosa significa sopportare un processo articolato e complesso. Davanti alla scarcerazione di De Stefano non possono che aumentare i dubbi su un sistema giudiziario che deve essere riformato per garantire il rispetto della certezza della pena che significa tutelare in ogni modo la legalità”. “Una riflessione questa – dice ancora il segretario regionale democratico – che ci induce a sostenere ogni provvedimento finalizzato all’affermazione dei principi di legalità e trasparenza nei settori che costruiscono la solidità delle regole su cui il sistema poggia”. “Provvedimenti come il Piano triennale di prevenzione della corruzione varato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale guidato dal presidente Nicola Irto al quale va il nostro apprezzamento – ha concluso Magorno -. Un’iniziativa che merita il plauso e il sostegno di quanti sono impegnati nella gestione responsabile della cosa pubblica”.

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