Il Dipartimento “Tutela della Salute” sulla febbre catarrale degli ovini

OviniIl Dipartimento regionale “Tutela della salute”, relativamente ad alcune notizie apparse sulla stampa, in merito alla “febbre catarrale degli ovini”, meglio conosciuta come “blue tongue”, ha diffuso la seguente nota: Il Dipartimento regionale “Tutela della Salute”, per il tramite della “Task Force” per le Attività veterinarie, il Dipartimento Agricoltura e tutte le altre istituzioni regionali coinvolte, sono costantemente impegnate per fronteggiare l’emergenza legata alla presenza nella nostra regione del virus della “Febbre Catarrale degli ovini” meglio conosciuta come Blue Tongue. La “Task Force” veterinaria (istituita proprio a seguito delle gravi inadempienze createsi nel corso degli anni che hanno portato addirittura alla rimozione dall’incarico del dirigente preposto), congiuntamente ai Servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Provinciali, stanno mettendo in atto tutte le misure, previste dalla normativa cogente nazionale e comunitaria applicabile in materia, necessarie al controllo della malattia che, si sottolinea, non costituisce assolutamente alcun pericolo per la salute umana. Il virus responsabile di tale patologia, presente in tutta l’area del mediterraneo ed in Italia, in particolare, in tutte le regioni centromeridionali, colpisce solo i piccoli ruminanti ed è trasmesso tra gli animali da un flebotomo (culicoide). I bovini possono contrarre l’infezione ma non manifestano la malattia. Il ruolo di tale specie è, pertanto, solo quello di serbatoio passivo ed è per tale motivo che anche questa specie è soggetta a limitazioni. Per tale motivi sono assolutamente infondate le notizie apparse sulla stampa che attribuiscono casi di mortalità per tale specie in relazione alla “blue tongue”.Regione Calabria Per il controllo di tale malattia, così come per altre emergenze epidemiche, i servizi veterinari applicano tutte le procedure stabilite dal Ministero della Salute e dal Centro di Referenza Nazionale nel rispetto delle direttive emanate dalla CE. Nello specifico, già lo scorso anno a seguito del riscontro del virus, che circola in tutta l’Italia centromeridionale ormai da oltre dieci anni, la nostra Regione si è prontamente attivata, con un programma straordinario di vaccinazioni per gli animali destinati alla transumanza, applicando inoltre le deroghe consentite dalla normativa al fine della movimentazione all’interno della regione anche per motivi economici e legati alla macellazione. Tutto ciò in assoluta sintonia con le associazioni di categoria che sono state sempre informate e con le quali esiste un continuo scambio di informazioni. E’ stato inoltre istituito un tavolo permanete con tutte le autorità coinvolte oltre che con le associazioni di categoria interessate. La situazione epidemiologica ad oggi vede: dieci allevamenti colpiti dall’infezione in provincia di Catanzaro con quarantasette capi morti, a seguito dell’infezione, e trenta allevamenti colpiti in provincia di Crotone con tretasette capi morti. Ciò in rapporto ad un patrimonio regionale zootecnico ovino/caprino che consta di circa 550.000 capi. In merito alla vaccinazione, lo scorso luglio con un apposito Dispositivo Ministeriale, le associazioni di categoria sono state autorizzate all’approvvigionamento di dosi di vaccino al fine di consentire l’immunizzazione degli animali destinati allo spostamento. L’ARA (Associazione Regionali Allevatori) ha immediatamente comunicato la volontà di adoperarsi in tal senso. Le difficoltà legate all’ indisponibilità sul mercato del vaccino necessario sono state superate grazie ad un accordo commerciale con un’altra regione e risulta ufficialmente che nei prossimi giorni arriveranno le dosi di vaccino necessarie all’immunizzazione degli animali degli allevamenti che hanno fatto richiesta di movimentazione fuori regione. Tale attività sarà espletata dai Servizi Veterinari delle AASSPP. Un piano di vaccinazione di tutto il patrimonio zootecnico regionale, valutato più volte su tutti i tavoli tecnici, sino ad oggi non è risultato sostenibile economicamente in quanto sarebbe necessario l’impegno annuale di cifre difficilmente sostenibili in una regione in Piano di Rientro. Un ultima precisazione circa i piani di risanamento per la brucellosi TBC e Leucosi: la regione Calabria con il DPGR 118/2011 ha emanato un piano straordinario per l’eradicazione di tali malattie. Con tale norma tutto il patrimonio zootecnico regionale è stato identificato elettronicamente al fine di consentire una corretta gestione dei capi, debellare l’annoso problema dell’abigeato e consentire agli allevatori alle associazioni e agli organi di controllo di poter effettuare un reale controllo di filiera. Non è assolutamente pensabile che l’eradicazione potesse avvenire immediatamente, ma i dati sono assolutamente confortanti (la prevalenza e in significativa diminuzione). L’obiettivo verrà sicuramente raggiunto in tempi ragionevoli.

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