Statue dei Musei Capitolini coperte, mortificata la cultura italiana

staue coperteAncora una volta questo governo tira fuori il peggio di se e lo fa a livello internazionale, dopo la storia dei Rolex che aveva imbarazzato il premier durante una visita diplomatica in medio oriente è di ieri pomeriggio la notizia che alcune delle più belle statue di marmo che adornano i Musei Capitolini, raffiguranti corpi nudi, sono state coperte per non urtare la sensibilità del premier iraniano in visita a Roma. Tanti i miliardi in ballo negli accordi tra i due Paesi che l’Italia del PD ha pensato bene di non correre rischi ed evitare che Hassan Rohani, nel cui stato è severamente vietato il nudo femminile, potesse minimamente irritarsi contro il Bel Paese. Sa dal gesto, al quale per altro non si riesce ancora a dare una paternità, se ne sono dissociati sia Dario Franceschini che Matteo Renzi, si è tutelato il rapporto con l’ospite straniero si è invece incrinato il rapporto con gli italiani, ai quali questo atto è apparso di inopportuna sottomissione per il quale si sentono “umiliati”. Qualcuno in tv tentava di difendere l’indifendibile paragonando la copertura dei capolavori artistici di ieri con la possibilità che il governo Berlusconi diede a Gheddafi di portare a Roma, durante la sua visita di stato, le sue tende personali. Un paragone di per se strampalato che rende l’idea della confusione politica dell’esponente PD che lo ha proposto. “E’ una questione giornalistica, ha dichiarato alla stampa il capo di Stato iraniano, tentando di smorzare i toni  ” ed ha ringraziato pubblicamente per la squisita ospitalità ricevuta in Italia. Sui social network si è scatenata l’ironia degli italiani mentre i media stranieri hanno evidenziato l’autogoal del governo italiano. Il segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti, ha avviato un’indagine interna per poter accertare le responsabilità e fornire dei chiarimenti in breve tempo. Ricordiamo la visita recente di una ministra italiana in Iran che per non incorrere in problemi diplomatici col governo di Teheran si è anche messa il velo sulla testa. Dove sta la reciprocità? noi rispettiamo il loro stile di vita ma loro il nostro? La risposta sta in questi dati: l’Iran è un paese di 75 milioni di persone di cui due terzi hanno meno di 35 anni, giovani istruiti, dinamici e connessi con il mondo. Ha una buona base industriale e di competenze tecniche. È uno dei maggiori produttori di petrolio e gas naturale. L’Iran attuale è a caccia di  investimenti, dopo decenni di embargo e sanzioni internazionali. Viene spontaneo chiedersi se ci stiamo vendendo in tutti i sensi?!

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.