Unioni civili: al Governo salta la stampella M5S. Mancano i “numeri”

GrilloLa “mossa” di Beppe Grillo di lasciare autonomia ai suoi per decidere sul Ddl Cirinnà potrebbe fare la differenza. La bilancia adesso, se i numeri non sono un’opinione, potrebbe registrare la perdita dal piatto pro le unioni civili,  un numero vicino a 32 o 34 senatori democrat e 7 o 9 senatori del Movimento Cinque Stelle. A Renzi rimarrebbe la possibilità di appoggiarsi sui 19 verdiniani e sperare che a loro si accodino anche i 32 uomini di Alfano. Il resto degli appartenenti al centrodestra sono infatti compatti a votare contro il ddl Cirinnà ma sopratutto l’opposizione si muoverebbe inamovibile contro la stepchild adoption, una posizione che ha fatto anche sbilanciare il Ministro dell’Interno Alfano che sul suo profilo twitter ufficiale ha  scritto adesso “potrebbe saltare l’intera legge“.  In effetti così com’è stato concepito il Ddl non piace a nessuno se non alla Cirinnà stessa che continua a difenderlo col coltello tra i denti. Grillo potrebbe quindi aver cambiato, anche se forse non intenzionalmente,  il percorso e l’approvazione delle unioni civili. Cosa abbia spinto il comico genovese a tornare sui suoi passi o a specificare meglio la posizione del M5S non è difficile da immaginare. Il timore di perdere consensi scaturito dalla valutazione delle manifestazioni che si sono succedute nei giorni precedenti, dalle quali si è potuto constatare come la maggioranza degli italiani fosse contro il ddl Cirinnà. Il quale oltre a semplificare giustamente la vita alle coppie omosessuali le indurrebbe, suo malgrado, anche all’adozione dei figli.

 

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.