Laudato si o no?… bellezza o monnezza?

LaudatiIl rispetto dell’ambiente e delle sue risorse è un tema che si fa sempre più importante: “La terra, nostra casa comune, «protesta per il male che provochiamo a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla, facendoci dimenticare, che “tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio, l’ambiente è un dono collettivo, patrimonio di tutta l’umanità”, “eredità comune” da amministrare e non da distruggere” ci ricorda Papa Francesco nell’enciclica Laudato sii. Da queste riflessione, lo spunto per la festa di Carnevale, nella comunità di Trecampaniliunsolocuore di Riparo, Prumo, Cannavò, “Laudato si o no?… bellezza o monnezza? ” ovvero la rappresentazione, attraverso i costumi della bellezza e del degrado.  Bambini ed adulti truccati e mascherati, hanno sfilato lungo le vie del paese, accompagnati dalla Banda musicale di Mosorrofa diretta dal Maestro Antonino Schiavone, con costumi realizzati con materiali da riciclo proprio per ridurre i consumi e dare una mano alla sostenibilità ambientale, rappresentando le bellezze della natura e del creato: dalla primavera, ai fiori,al fuoco, alle coccinelle, alle farfalle , qualche ecologista: e numerose maschere antiche ed originali in linea con il tema proposto dalla riflessione comunitaria: tutti belli, variopinti, colorati, e dai quali traspariva anche la “bellezza interiore” di chi si sforza di custodire e valorizzare l’ambiente nel quale vive. La festa è proseguita con musica, balli e tanto divertimento, soprattutto per i numerosi bambini, all’auditorium dove sono stati anche offerti dolci preparate dalle mamme della comunità. Ha predominato dunque, la bellezza, perché per il degrado non c’è bisogno di “maschera”, è sufficientemente visibile; le numerose buche lungo la strada, la mancanza di segnaletica ed altre criticità, che sono proprie di una periferia, che se pur poco distante dal centro cittadino, è dimenticata dalle Istituzioni. Una festa di carnevale, per riflettere sulla necessità di continuare un percorso comunitario, basato sull’adozione di nuovi stili di vita, per crescere nella solidarietà, nella responsabilità anche attraverso piccoli gesti quotidiani, per essere veramente uomini e donne liberi, aperti al bene, alla bellezza ed alla verità, che collaborano per garantire ai nostri figli un ambiente sostenibile anche attraverso la riscoperta del valore di essere custodi del Creato, prima manifestazione del grande Amore di Dio per l’umanità tutta.

Angela Branca

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