Officine Miramare, un progetto di produzione culturale

Il progetto proposto si pone in continuità con quello presentato in sede di candidatura al bando proprio perché non si vuole  contraddire l’idea iniziale di offrire alla città un contenitore culturale dinamico che dialoghi con la comunità e inviti la comunità a parlare.  Ci auguriamo che le Officine Miramare possano continuare a esistere fino a dicembre 2016 e dare spazio alle richieste già pervenute e a quelle che, ne siamo certi, arriveranno da una comunità sempre più numerosa e partecipe.

Le attività proposte

Proprio in coerenza con questo principio, valutata la risposta alle iniziative giMiramareà svolte nei primi tre mesi di gestione e le nuove domande ricevute per un eventuale prosieguo, si intende mantenere la logica di partenza della cura/cultura in senso ampio articolata secondo  i tre macro temi cura/cultura della città storica, cura/cultura del corpo, della mente e dell’anima, la cura/cultura dell’ambiente e del paesaggio, pensando, al contempo, di strutturare in maniera più stabile la presenza di alcune associazioni.  Proprio a questo scopo, nel calendario già predisposto in base a iniziative già svolte e che possono garantire una continuità in futuro, a quelle nuove per le quali si è già chiesta la possibilità di svolgimento, con un logico margine di modificabilità – presumibilmente in eccesso e non in difetto – si inseriscono periodicamente alcune iniziative che hanno riscontrato grande successo quali, a titolo esemplificativo:

– le proiezioniMiramare a cura del Circolo Zavattini;
– i corsi di propedeutica musicale e di musica d’insieme, i concerti a cura dei soci, i seminari indirizzati a strumentisti (chitarristi, batteristi, pianisti, bassisti e cantanti), i seminari a indirizzo
tecnologico (utilizzo di software musicali per la produzione ed editing), i seminari di liuteria, tutti a cura dell’associazione Mediterranea
Musica;
– i seminari relativi al settore ambiente/paesaggio con i corsi a cura del WWF;
– gli incontri sul tema del benessere con un maggiore spazio alle componenti di una sana nutrizione a cura di esperti e aziende operanti sul territorio metropolitano;
Miramare– le conversazioni tra esperti, i Dialoghi, per narrare la città che si sostanzierà, dato l’approssimarsi della bella stagione, con percorsi tematici guidati ed escursioni nel territorio provinciale coincidente con la città metropolitana;
– gli spazi dedicati alle scuole con il nuovo ingresso di Intercultura e Mirantur per costruire il dialogo interculturale attraverso gli scambi scolastici;
– il nuovo progetto di alternanza scuola/lavoro che interesserà oltre il già coinvolto Istituto Boccioni-Fermi, anche l’ITIS Preti-Frangipane per le attività laboratoriali di lavorazione della ceramica e il Liceo Scientifico L. da Vinci per i percorsi di visita guidata in città alle
testimonianze liberty e per gli accompagnamenti musicali alle serate di lettura di testi narrativi e/o poetici in programma;
– i laboratori di lettura e teatro dedicati ai bambini con le attività a cura dell’associazione La Biblioteca dei ragazzi in stretto dialogo con l’esposizione permanente di arte contemporanea e con i corsi di Mediterranea Musica;
– lo spazio per la solidarietà e l’accoglienza a cura della Diocesi, della Caritas e chiunque altro persegua finalità simili e ci chieda ospitalità.

MiramareMeno iniziative estemporanee, quindi, e più spazi strutturati che siano un riferimento costante per le più diverse età e sensibilità culturali.  Continueranno comunque ad essere ospitati, anche eventi a carattere temporaneo e occasionale quali mostre collettive, presentazioni di libri, film e lavori discografici originali, corsi di formazione, pomeriggi di reading, concerti, esibizioni di danza, convegni, conversazioni informali,  seminari, e le giornate di prestito e consultazione di libri. Lo ribadiamo, nessuno è escluso, c’è spazio e tempo per chiunque voglia produrre cultura.

La mostra di arte contemporanea

MiramareL’associazione Technè, costituita in ATS nelle Officine Miramare, ha realizzato durante i 90 giorni di assegnazione della struttura e con la collaborazione anche di artisti locali di respiro internazionale, artisti italiani e stranieri, galleristi e collezionisti di opere d’arte la mostra di arte contemporanea “Questa casa non è un albergo”. La logica espositiva è quella del dinamismo delle opere; ciò ha portato ad un ricambio continuo dei lavori in esposizione, divenendo compiuta in questi ultimi giorni con l’arrivo in città delle opere di artisti di caratura mondiale quali Nan Goldin e Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin.  Dal nostro punto di vista il bilancio è estremamente positivo e trova riscontri nel flusso di visitatori e nel feedback trasmesso dagli stessi.  Adesso, però, è d’obbligo una considerazione su come questa esperienza abbia cambiato per un periodo di novanta giorni, non soltanto la morfologia del luogo ospitante, ma anche il pregiudizio che la cosiddetta “incomprensibilità” dei linguaggi legati all’arte contemporanea sia un limite invalicabile Miramareriguardo la proposta di eventi legati a tali linguaggi e l’idea errata che per relazionarsi ad essi occorra una semplificazione che, al contrario, non sortisce negli utenti riflessioni o la nascita di un senso critico.  Con il progetto a cura di Giuseppe Capparelli e l’ausilio della The Format Gallery abbiamo dimostrato che sfatare il mito della reiterazione e del già detto, sia essenziale a un modello di crescita civile di una città che si appresta a diventare metropolitana e aspiri non solo ad un ruolo  di fruitore passivo di eventi prodotti da altri ma che divenga, investendo sul suo patrimonio strutturale ed umano, finalmente produttore  di cultura innovativa nella forma e nella sostanza, eventi strutturati a diversi livelli e che comprendano incontri trasversali in grado di rappresentare una visione d’insieme dei fenomeni: durante la nostra eMiramaresperienza abbiamo cercato di rendere comprensibili le dinamiche legate al mondo dell’arte occupandoci di sistemi e di storicizzazione, di etica e di linguaggi. Siamo stati supportati da un pubblico attento e numeroso, un pubblico che spesso è tornato per approfondire le tematiche proposte, confermando l’idea che non è più il tempo dell’improvvisazione.  In questa ottica vorremmo immaginare di poter continuare in questa esperienza collettiva che tanto consenso e interesse ha ottenuto.  C’è in programma la possibilità di ospitare Jannis Kounellis, Thomas Lange, Mustafa Sabbagh, Guido Cabib, Alberto Daumbroso … artisti di fama internazionale la cui attività è superfluo commentare in questa sede se non per rimarcare la possibilità unica per la comunità  reggina e non solo di godere con espressioni artistiche altrimenti difficili da raggiungere e di confrontarsi, come sempre è stato nell’intento del progetto, con opere concepite espressamente per questo spazio divenendo, così, parte attiva nel processo creativo anche grazie agli incontri  sui temi relativi a sistemi, modi e luoghi dell’arte che si susseguiranno, anche in un prosieguo futuribile.

Un po’ di numeri

Per la mostra d’arte contemporanea Questa casa non è un albergo hanno esposto 40 artisti, per gli eventi temporanei sono state allestite 5 mostre collettive e 2 mostre di design, sono stati presentati  3 libri, 6 film e 3 lavori discografici originali, sono stati proiettati 4 film e 1 film d’inchiesta, sono stati ospitati 5 corsi di formazione, 3 laboratori di lettura, 1 laboratorio teatrale, 2 pomeriggi di reading, 12 concerti, 4 esibizioni di danza e 1 di ginnastica artistica, 3 convegni, 1 congresso, 6 conversazioni informali tra studiosi, 14 seminari, sono stati presentati 2 progetti solidali e organizzate 4 giornate di prestito e consultazione di libri. Ci sono stati oltre 7000 visitatori.

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1