Sant’Alessio d’Aspromonte (RC): inquinamento ambientale. Riversava illegalmente nel suolo le acque reflue provenienti dal proprio oleificio

Liquami oleificioContinua senza sosta la lotta contro i reati in danno all’ambiente disposti dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria. Durante i consueti controlli sul territorio di competenza, il personale del Comando Stazione di San Roberto ispezionava un oleificio, sito in località Santa Domenica del Comune di Sant’Alessio d’Aspromonte. Qui i Forestali notavano, a una trentina di metri dall’oleificio, una grande vasca recintata di circa 150 mq, scavata nel terreno e senza alcuna impermeabilizzazione, contenente i reflui della lavorazione delle olive. Ad una più accurata ispezione si riscontrava la presenza di una conduttura interrata, provvista di un rubinetto occultato nella vegetazione che, una volta aperto, faceva fluire all’interno della vasca acque reflue provenienti da un serbatoio di decantazione in cemento armato ubicato all’interno dell’oleificio. Il proprietario, S.A. di anni 52, presente all’ispezione, non disponeva di alcuna autorizzazione per una eventuale utilizzazione agronomica di tali acque reflue, impiego consentito dalla legge ma con un severo disciplinare. Con questi presupposti veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di scarico illegale di acque reflue industriali nel suolo ai sensi del Testo Unico Ambientale D. Lgs. 152/2006. Dette acque prodotte dai frantoi sono molto inquinanti e se lasciate percolare incontrollatamente nel terreno sono in grado di contaminare le falde idriche rendendo le acque inadatte e pericolose per il consumo umano. In un epoca di cambiamenti climatici di portata globale come quelli attuali, le falde acquifere incontaminate del territorio calabrese rappresentano sempre più un patrimonio di enorme valore per la comunità ed è quindi inaccettabile che comportamenti illegali, oltre che irresponsabili, mettano a rischio tali preziose risorse. Liquami oleificioIl Corpo Forestale dello Stato perciò invita ancora tutti i cittadini ad essere parte attiva nella difesa dell’ambiente, segnalando al numero di emergenza ambientale 1515 ogni situazione di potenziale o reale pericolo.

Primo Dirigente

Giorgio Maria BORRELLI

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