Lavoratori in nero nella Piana di Gioia Tauro, sanzionate 6 imprese del settore agroalimentare

Prefettura Reggio CalabriaDisposta nell’ambito della Direttiva del Ministro dell’Interno del 23 aprile 2014 denominata “Focus ‘ndrangheta – Piano d’azione nazionale e transnazionale” si è svolta ieri, 13 aprile, nella Piana di Gioia Tauro, altra operazione interforze finalizzata a contrastare il fenomeno del “caporalato” e segnatamente, nell’occasione, il “lavoro nero e irregolare”. Gli interventi di controllo e prevenzione, cui hanno concorso unità della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale insieme a funzionari dell’Ispettorato del Lavoro, questa volta hanno riguardato 6 imprese del settore agroalimentare per complessive 14 strutture aziendali allocate tra Rizziconi e Rosarno. Si è trattato della diciassettesima operazione interforze condotta in tale settore, segno evidente dell’attenzione riservata a tali fattispecie di reato, disciplinate dalla legge 28 luglio 2006, n. 248, particolarmente esecrabili per i connessi aspetti di sfruttamento del lavoro. Nella circostanza sono state controllate 51 persone, tra cui il titolare di una delle citate aziende, deferito all’Autorità Giudiziaria ex art. 256 del D.Lgs n. 152/2006 per aver realizzato abusivamente un impianto di smaltimento dei residui della lavorazione. 8 lavoratori effettuavano “prestazioni in nero”. Sono state, pertanto, 10 le sanzioni amministrative elevate nei confronti delle dette imprese, per un totale di € 63.000,00, in applicazione delle nuova normativa, l’articolo 22, comma 1, del Decreto Legislativo n. 151/2015 (attuativo del Jobs Act), che come è noto ha modificato, inasprendolo, l’apparato sanzionatorio previsto dall’articolo 3, comma 3, del Decreto Legge n. 12/2002, convertito dalla Legge n. 73/2002. Per 2 di esse, formalmente diffidate secondo il nuovo regime normativo, l’attività d’impresa è stata sospesa in attesa della regolarizzazione dei rapporti di lavoro.

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