La Turchia prova a piegare Bruxelles

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L’Unione Europea, nelle prossime ore, darà il via libera condizionato alla Turchia per l’eliminazione dell’obbligo di visto per i cittadini del Paese all’interno dell’area Schengen. Più che una concessione, potrebbe sembrare una forzatura che la Turchia “impone” a Bruxelles dopo che il governo di Ankara ha minacciato di uscire dall’accordo sul controllo dei flussi di immigrati a meno che l’Europa non faciliti le regole di viaggio per i cittadini turchi. L’accordo impegnerebbe il governo di Ankara a riprendersi gli immigrati arrivati in Grecia via mare. Tuttavia, proprio sulla base dell’accordo stretto da Bruxelles con il Recep Tayyip Erdoğan, la Turchia dovrà comunque soddisfare le condizioni richieste dall’Unione europea che dovranno essere approvati dal Parlamento europeo e dagli Stati membri. Il sopracitato accordo  è una questione controversa tra gli Stati europei dato che la Turchia è un paese con 79 milioni di persone a maggioranza musulmane. Secondo l’accordo che vorrebbe far valere Bruxelles, la Turchia dovrebbe rispettare 72 requisiti per ottenere la liberalizzazione dei visti ma un funzionario europeo ha fatto sapere che al 21 aprile Ankara ne aveva soddisfatti meno della metà. La portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, ha tuttavia evidenziato i progressi sul lato turco. Tra gli ostacoli più grandi vi è il rifiuto di Ankara a riconoscere Cipro come membro dell’Unione europea e le sue violazioni sui diritti civili e delle minoranze, sulla libertà di espressione e dello stato di diritto. Con lo “spauracchio” del rifiuto del rimpatrio in Turchia dei migranti, sembra che si voglia “piegare” la volontà europea… Chi vincerà?

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About the Author: Carlo Viscardi