Osservatorio provinciale sui minori: continuare a “fare rete” a tutela dei minori più esposti a rischio di devianza

Si è tenuta in data odierna, presso il Salone degli Stemmi di questo Palazzo del Governo, la riunione dell’Osservatorio provinciale sui minori presieduto dal Prefetto Claudio Sammartino e istituito nell’ambito del Protocollo operativo per assicurare la piena attuazione delle funzioni di tutela dei minori destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali ivi inclusi quelli riguardanti i minori vittime di abusi sessuali o maltrattamenti intrafamiliari, sottoscritto in Prefettura in data 15 luglio 2014. In apertura dell’Osservatorio – che ha funzioni di monitoraggio del fenomeno e di impulso a iniziative di miglioramento delle politiche di sicurezza sul territorio provinciale – il Prefetto ha evidenziato che il Protocollo è un’ulteriore espressione della significativa, piena collaborazione tra Organi di Governo e Autorità Giudiziaria un “valore aggiunto dell’azione reciproca dei due Ordinamenti” che ha consentito il raggiungimento di lusinghieri risultati.  riunione protocollo minoriLo Stato ha scelto fermamente di fare prevenzione coordinata anche sul fronte dei giovani, dei minori, utilizzando strumenti innovativi. Nel tracciare un bilancio dell’attività svolta, è stato  dato atto che le modalità operative condivise e le sinergie messe in campo hanno funzionato e, anche grazie alla circolarità delle informazioni, hanno impresso una accelerazione alle procedure e garantito una conseguente maggiore efficacia dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria. Il “fare rete” ha rappresentato l’aspetto saliente e innovativo dello strumento pattizio in quanto ha conferito la necessaria fluidità a processi che vedono coinvolti una delle fasce più deboli ed esposte a più elevato rischio di devianza, in una realtà complessa quale quella reggina, permettendo in tal modo di sottrarre terreno, spazio sociale alla ‘ndrangheta anche in questo versante. L’atto pattizio, infatti, segna le linee di un’articolata attività di cooperazione tra gli Organi istituzionali, le Forze di Polizia e gli Enti a vario titolo coinvolti e si colloca nell’ambito degli interventi di prevenzione dei fenomeni di violenza e di abuso in danno dei minori e, segnatamente, nei confronti di quelli appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta.

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