“Joy”, in mostra l’assemblaggio sperimentale in costante movimento

joy mostra“Una ricerca focalizzata su una ‘NON storia’, un assemblaggio sperimentale in costante movimento. Joy è il caso, il gioco, la decontestualizzazione, la denuncia, l’inquietudine, l’antiestetica, il satirico, la manipolazione straniante di meccanismi inutili, un collage”. JOY è il titolo della mostra contemporanea, curata da Inga Taus, ieri e oggi ospitata nel foyer del teatro Cilea dalle 18 alle 22. Per la curatrice la mostra “assume la dimensione più suggestiva, quando sostituisce la descrizione oggettiva della realtà con una percezione poetico/critica. Luci, colori, luoghi della città, performance, immagini – Art, sovrapposti in uno spazio borghese come uno squarcio. JOY dona una nuova dimensione visiva e concettuale. Le immagini digitali di Alessandra Dagos creano una realtà alienante, un mondo a parte dove le fate invadono foreste fantastiche e narcisiste. Il degrado e la natura si sposano nella sua videoart, la natura già gravida dell’umanità grida e poco dopo abbandona il degrado. Con gli occhi vispi dai globuli spalancati i gatti neri di Concetta Perlini si raggruppano e silenziosamente, ma con molta saggezza, colpiscono con il loro istinto la ricercata metà, la natura umana. Senza paure, senza pregiudizi. I gruccioni dell’artista Taciana Coimbra sono come pagine di un giornale di cronache dove al posto delle note giornalistiche ci sono delle immagini brillanti, gioiose, angoscianti, impietose ed anche profumate, cariche di contestazioni deliziose. Assumendo una postura sofferente, il ‘Pugile’ di Demetrio Enne indossa la cintura del campione quasi sconfitto dalla ironia della vita che gli colloca davanti a se un dirupo; ma le punte dei suoi piedi riescono a sorreggere il corpo decadente dalla caduta verso il nulla. Il film ‘JOY’, ecco da dove nasce il tutto, dal niente. ‘JOY’ di Domenico Bolano è una ricerca che si nutre di tecnologia cinematografica per creare una sovrapposizione casuale di immagini. Un mix-puzzle che va oltre lo schermo, invadendo altri territori…”.

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