X-Men – Apocalypse

La nuova trilogia degli X-Men era cominciata con una marcia in più rispetto a quella iniziata nel 2000 da Bryan Singer. Probabilmente però, quando si è abituati a guidare una utilitaria e si vuole passare di colpo ad una fuoriclasse, l’incidente è dietro l’angolo. Seppur con un cast stellare e una computer grafica sempre più efficace, l’operazione di unire – soprattutto cronologicamente – i due scaglioni narrativi della serie X-Men, fallisce davanti ad alcuni immodificabili passaggi. In ogni caso, alcuni elementi legati alla versione cartacea del fumetto, riescono a tenere alta la qualità della trama.

Dura la critica americana che premia il cast stellare, dove Michael Fassbender troneggia su tutti e Hugh Jackman si afferma come icona ufficiale della squadra dei mutanti. Eppure in casa Marvel gli X-Men sembrano restare sempre un passo dietro gli Avengers, che a distanza di qualche settimana nelle sale cinematografiche, raccolgono maggiori consensi tra le recensioni rispetto quelli del botteghino.

Mentre The Avengers propone una crescita su più piani (non solo quello attoriale, ma soprattutto narrativo), X-Men trasmette messaggi contraddittori, dove l’intenzione di distinguersi restando il più possibile fedele al fumetto, inciampa su una mancata e poco concreta visione d’insieme. Una delusione leggera per chi ha apprezzato i primi due film di questa più recente trilogia X-Men.

Ilenia Borgia – Critico Cinematografico

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