9 anni al giornalista che diffama un politico o un magistrato

 Insorgono il sindacato Fnsi e l’Ordine di categoria

ROMA – Il Senato sta per esaminare una nuova norma introdotta, nel quasi silenzio dei media più seguiti. E’ l’articolo 339 bis che verrebbe inserito nel codice penale nel caso in cui venisse approvato il disegno di legge contro le intimidazioni agli amministratori locali. Si tratta dell’inasprimento della sanzione\pena per il giornalista che diffama a mezzo stampa un politico o un magistrato.

Il giornalista che verrà dichiarato colpevole di tale reato potrebbe essere condannato fino a 9 anni di reclusione (per un cittadino normale la condanna può arrivare “solo” sino a 6 anni). Sembra quasi che due “caste” già di per se super -potenti e privilegiate (politici e magistrati) stiano ancora aggiungendosi privilegi ed è quasi incomprensibile la “paura” verso la categoria del giornalista. In base a questi pare che i normali cittadini possano essere considerati dei cittadini di serie B.

Pare invece, come scrive proprio il sito d’informazione della categoria, giornalistiditalia.it stia avvenendo un tentativo di intimidire i giornalisti limitando il diritto dei cittadini ad essere informati.

Già l’Italia occupa una delle fasce più preoccupanti nel quadro globale della libertà di stampa se passerà questa nuova norma ci sarà ovviamente un nuovo ostacolo in più per chi deve ogni giorno lavora per informare.

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.

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