Migranti, se “i numeri” non sono cambiati significa che avete fallito!

migrantiChe i vertici del governo italiano tentino di minimizzare una situazione alla quale ormai la gente si è purtroppo assuefatta è cosa che appare ormai  palese. L’onda di disperati diretti in Italia o indotti nel Nostro Paese non cessa in alcun modo e se anche confrontando i dati dello stesso periodo dell’anno passato i flussi potrebbero sembrare uguali o addirittura leggermente minori, bisognerebbe chiedersi, a questo punto, quale incisività sul problema hanno avuto le soluzioni adottate dal governo italiano e proposte anche  a Bruxelles.

Tutti i miliardi di euro spesi in queste operazioni di salvataggio, di controllo e di supporto che risultati hanno avuto?! A sentire Alfano e Renzi, sembrerebbe nessuno! Se premier e vice-premier italiani ricordano ai media, allarmati segnalano una situazione di sbarchi in continua evoluzione, che non esiste alcuna emergenza migranti perchè “i numeri sono più o meno gli stessi”, significa impietosamente che hanno fallito totalmente o parzialmente, perché la cura al problema è risultata quella sbagliata.

Sarebbe forse più semplice ammettere che sono stati anni di vite distrutte, invasioni più o meno silenti di disperati alla ricerca di un futuro che non c’è…. e soldi spesi male. Gli oltre 13.000 soccorsi nei giorni scorsi i 700 che hanno perso la vita e le centinaia di dispersi non dovrebbero creare allarme in chi giornalmente documenta questa ecatombe per fare in modo che qualcuno riesca a trovare la giusta soluzione ad un problema, che nella maggior parte dei casi, andrebbe risolto nei paesi di appartenenza (Nigeria, Somalia, Libia, Siria, Afghanistan, Pakistan).

La situazione, lo si sa, nei mesi estivi, è sottoposta a pressioni superiori, con le condizioni atmosferiche e del mare che migliorano, scafisti e mercanti di esseri umani vanno a nozze, in più adesso ci sono alcune rotte di terra che inevitabilmente portano nel nostro Paese, in quanto presidiate dagli eserciti di Stati della UE che non hanno sposato la stessa politica dell’accoglienza ed hanno issato puri e barriere per proteggere i loro confini oltre che utilizzare le deroghe previste al trattato di Maastricht.

Quante vite si perderanno per capire che questa non è la soluzione adatta e nemmeno la più semplice? E’ solo quella che sta svuotando in maniera (apparentemente) inspiegabile alcuni territori economicamente strategici. (foto di repertorio)

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.

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