Imbalzano: il bilancio di previsione 2016-2018? un colpo duro alla città e uno alla democrazia politica

Pasquale Imbalzano“Nel momento in cui per la prima volta, dal 2016, la legge impone l’adozione di un Bilancio Preventivo Pluriennale Unico – comprensivo anche del precedente Bilancio annuale, riteniamo, che, mai come in questa occasione, sarebbe stato necessario un confronto sull’attuale situazione della città e sulle sue prospettive a breve-medio termine, attraverso un dibattito il più sereno ed il meno aprioristico possibile, tra maggioranza ed opposizione, con la discussione di un documento contabile non più annuale, ma che di fatto impegna l’intera legislatura”. E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, capogruppo di AREA POPOLARE-Nuovo Centrodestra in Consiglio Comunale. “Siamo più che mai convinti che, ancorché – e solo in parte – ingessato dai vincoli derivanti dalle procedure in corso di riequilibrio finanziario, che continuano a contemplare un livello di tasse ormai insostenibile per la città in tutte le sue componenti, a cui è stata aggiunta una tassa di soggiorno senza essere accompagnata da una qualsiasi strategia di sviluppo turistico, a questo bilancio si potevano e si dovevano apportare – pur mantenendo i SALDI COMPLESSIVI INVARIATI – alcune virtuose variazioni al suo interno”, continua Pasquale Imbalzano. “La maggioranza, agli interessi generali della città, ha preferito – per la prima volta nella storia di queste sedute di Consiglio Comunale- optare per la scorciatoia della furbizia e del blitz mattutino, sottraendosi volutamente a una discussione che avrebbe responsabilmente impegnato certamente l’opposizione a fare proposte oggettivamente condivisibili e migliorative”, aggiunge il Capogruppo di “AREA POPOLARE-NCD”. “Le ingiustificate ragioni di questo superficiale atteggiamento della maggioranza sono chiaramente comprensibili. Anzitutto le evidenti falle di un bilancio che presenta, ancora una volta, un livello di lotta e di contrasto all’evasione fiscale di una fetta importante della città che gli stessi Revisori dei conti hanno definito eufemisticamente nella loro relazione poco incisivo e poco costante.  Il che chiaramente significa che a pagare le tasse comunali a Reggio, città ben nota a livello nazionale che possiede il poco invidiabile primato del più alto livello di tassazione, sono i soliti reggini rispettosi delle regole, lasciando i tanti furbetti a godersela sulle spalle degli altri”, continua ancora Pasquale Imbalzano. “Lo scarso e improduttivo tentativo di contrastare questo triste fenomeno ha come naturale conseguenza un volume di entrate notevolmente più ridotte rispetto a quello preventivabile e una corrispettiva qualità di servizi, in tutti i comparti, ad un livello inferiore al minimo vitale, peraltro sotto gli occhi di tutti. Questo ingiustificato deficit sul fronte delle entrate si accompagna ad un livello di accantonamenti, sui crediti di dubbia esigibilità, assolutamente stratosferico, segno che alla mancata lotta all’evasione si aggiungono le forti difficoltà di incassare buona parte dell’accertato.  La naturale conseguenza è quella di un BILANCIO MERAMENTE RAGIONERISTICO, SENZA ANIMA PER LA SCARSA ATTENZIONE VERSO LE FASCE PIU’ DEBOLI E PER LE RESIDUE FORZE PRODUTTIVE DELLA CITTA’ E SENZA ALCUNA VISIONE PROGETTUALE PROSPETTICA nel breve-medio periodo”, aggiunge Pasquale Imbalzano. “A ciò si accompagna una incomprensibile e incongrua ripartizione delle poche risorse disponibili tra i vari settori. Anche su questo avremmo voluto una serena discussione in Consiglio. Non riusciamo a spiegarci quelle che non sono clamorose dimenticanze ma rappresentano scelte precise della maggioranza, a parte la mancata discussione di alcuni nostri emendamenti come quello riguardante LA RISTRUTTURAZIONE DEL PARCO LUDICO – SPORTIVO – AMBIENTALE DI VIA SOTTOLUME A PELLARO. Ci riferiamo alla previsione di ZERO EURO per i settori dello Sviluppo Economico in una città la cui gracile economia poggia prevalentemente su Commercio ed Artigianato, potendo per esempio riprendere la virtuosa e già positivamente sperimentata strada dei Consorzi Fidi con le Associazioni di Categoria. Pensiamo alla posta di ZERO EURO PER IL TURISMO, settore che dovrebbe essere anch’esso strategico in una città a naturale vocazione turistica. E ancora ZERO EURO PER LE POLITICHE DI AVVIAMENTO AL LAVORO DEI GIOVANI E MENO GIOVANI E ZERO EURO PER L’AGRICOLTURA, settore che resta il comparto primario e non solo a livello concettuale. A questo proposito, continuiamo a non comprendere perché il Comune di Reggio, l’unico dei 44 comuni del Comprensorio interessato e nonostante le nostre reiterate proposte, continui a non aderire al DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA’ DELLA PIANA E DELL’AREA DELLO STRETTO per mettere a breve, non appena verranno alla luce i vari bandi regionali dedicati, i nostri agricoltori nella condizione di poter fruire delle risorse del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, conclude Pasquale Imbalzano.

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