CONF.S.A.L. UNSA chiede al procuratore De Raho di chiudere alcuni uffici della procura per mancanza di climatizzazione a tutela della salute dei lavoratori

UNSAEgregio Procuratore dott. De Raho, Le scrivo questa lettera aperta, perché non solo Lei, ma anche l’opinione pubblica, conosca le condizioni in cui è costretto a lavorare il personale all’interno degli Uffici Giudiziari. Per prima cosa La invito a chiudere presso la Procura di Reggo Calabria, di cui Lei è Capo dell’Ufficio, alcune stanze ove opera il personale, atteso che con il caldo infernale di questi giorni e del prossimo periodo estivo, i dipendenti lavorano in ambienti climaticamente asfissianti. Per farle un esempio, le posso citare la stanza al VI piano della segreteria dei P.M. Pantano e Sciglio, in cui operano 5 persone. Altre stanze, per quanto appreso, si trovano senza climatizzazione o quantomeno con climatizzatori non funzionanti. La invito, nella Sua qualità di Procuratore della Repubblica, ad accertare se vi siano delle responsabilità di natura penale circa tale situazione, che non riguarda solamente la climatizzazione, ma anche l’igiene e la mancanza di sorveglianza sanitaria in alcuni Uffici Giudiziari, come ad esempio al Tribunale di Reggio Calabria. Lei ha tutti i poteri per fare uno screening più completo, ma se Le serve, collaboreremo per renderle noto, ascoltando i lavoratori, tutto ciò che non funziona in materia d’igiene e sicurezza negli Uffici Giudiziari reggini. L’Ufficio di Procura, si occupa di ciò che non funziona nelle ditte e negli uffici privati,
sanzionando chi non rispetta le regole. Le chiedo, laddove Lei non stia già agendo in tal senso, di fare la stessa cosa negli Uffici Pubblici e soprattutto negli Uffici Giudiziari, che dovrebbero essere l’esempio per tutti. Sappiamo pure, che il comma 526, articolo unico, della legge 23 dicembre 2014 n. 190 (legge di Stabilità 2015) – sostituendo il secondo comma, articolo 1, della legge 392/1941 e, conseguentemente, abrogando i successivi articoli 2, 3, 4 e 5, ha previsto il trasferimento al Ministero della Giustizia dal 1° settembre 2015 delle spese obbligatorie di funzionamento per gli uffici giudiziari, che sulla base della previgente normativa erano a carico dei Comuni (e parzialmente rimborsate dallo Stato). A seguito dell’introduzione di tale norma, la situazione in materia d’igiene e sicurezza nella gran parte degli Uffici Giudiziari, già pessima, è peggiorata. Questa O.S., ha appreso presso la locale Corte d’Appello, che il contratto di manutenzione per gli impianti di climatizzazione, anche per la sostituzione di un filtro, deve essere rinnovato. Non per questo motivo, Noi staremo passivi a guardare. Vogliamo la tutela della salute dei dipendenti e ci batteremo per far rispettare le regole. Cordiali saluti.

Antonino Iannò

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