Alle Muse… un notturno per raccontare l’area grecanica

MusePrimo Notturno delle Muse intenso e d’atmosfera quello che si è tenuto domenica scorsa presso il Cortile delle Muse di Reggio Calabria. Una inaugurazione che ha visto il saluto augurale del sindaco Pierpaolo Zavettieri, volto della nuova Roghudi, dell’area metropolitana e della cosiddetta area grecanica: la mia presenza qui ha detto Zavettieri sottolinea il ruolo strategico delle associazioni culturali ed in particolare delle Muse che non identifica la città di Reggio Calabria ma, una intera regione e la contaminazione tra le varie culture oggi è cosa importantissima, ecco il perché occorre far emergere sempre le realtà positive di questa terra. Un susseguirsi di vari momenti così ha scandito il tema della serata denominata  “Viaggi Calabresi…”, il presidente Livoti ricordando Proust si è soffermato insieme alla vice presidente Polimeni su come occorre avere occhi nuovi per guardare ciò che ci circonda. Itinerari importanti hanno animato la manifestazione come quello raccontato dalle prof.sse Quattrone e Candeloro dell’ “Istituto Alvaro – Gebbione” che hanno condotto i giovani alunni della scuola, alla vittoria del Premio Vivarium Cassiodoro, premio che esalta la figura e gli scritti del famoso monaco medioevale nativo di Squillace in un filmato autogestito, realizzato con  giovani attori che rappresentano simbolicamente i misteri dell’anima e del sogno di quella fase meravigliosa che è la preadolescenza. Ed ancora suoni d’atmosfera con momenti musicali-etnici della Corale Polifonica “Ruggero Coin” di Bova Marina, coro di ricerca seguito dall’attento maestro Aldo Gurnari che in tanti anni di lavoro ha formato un repertorio di brani in lingua grecanica, ebraica e coreutico classico.  Momento importante dell’evento la consegna del Premio Muse 2016 al giornalista Aldo Pecora, premio che Livoti ha ribadito va ad un personaggio che opera con passione, gratuità, onestà ed orgoglio calabrese, volto dell’antimafia e del contrasto alla criminalità.  Pecora, impegnato nel volontariato e nella società civile, nel 2005 è fondatore e presidente del movimento antimafia “Ammazzateci tutti”. Nel 2007 è tra i soci fondatori della Fondazione “Antonino Scopelliti” della quale é membro del Consiglio d’Amministrazione e Segretario generale. Da antidivo il giornalista ha affermato che  è la seconda volta in assoluto che riceve un riconoscimento nella sua terra e quindi il Premio Muse consegnato già ad altrettanti volti noti, ha un significato particolare. Non amavo la Calabria, non mi piaceva il cellophane di omertà e al tempo stesso vezzo al pettegolezzo che la avvolgeva. Per questo 12 anni fa avevo scelto Roma. Poi Ammazzateci tutti ha cambiato la mia vita, e quella di tanti ventenni e adolescenti che, nel 2005 hanno reagito per la prima volta nella storia della Calabria alla ‘ndrangheta. Oggi sono un giornalista, ma non un giornalista antimafia. Non mi piacciono queste categorizzazioni. Vivere la legalità, gratis, si può e si deve. Ho scritto programmi e documentari per la Rai, ho avuto molte soddisfazioni in Italia e all’Estero. Oggi scrivo di startup e innovazione, e mi divido tra Roma, Milano e l’Europa, ma quando posso torno sempre qui,  soprattutto per incontrare gli studenti. Perché la lotta alla mafia continuo a viverla come una missione civica, iscritta nel mio Dna. A conclusione della manifestazione un giovanissimo Domenico Fabbricatore, campione italiano di dama categoria cadetti è stato il protagonista di una video intervista, in cui  ha raccontato il rapporto con il gioco della dama, passione innata sin da bambino, insieme al  Presidente del Circolo Damistico Nuovi Orizzonti Giorgio Ghittoni, promotore di un sodalizio che trova nel gioco una ragione di essere nella civiltà tecnologica.

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