L’Isis rivendica l’attentato a Charleroi

machete

Belgio, Charleroi 07/08/2016 19:50 – Tutte le agenzie giornalistiche, ieri hanno battuto la notizia di un cittadino algerino di 33 anni, K.B., il quale soggiorna in Belgio dal 2012 illegalmente, come riconosciuto da tutti i media belgi, che armato di machete, ultimamente pare sia l’arma più in voga fra i “delinquenti”, al grido di ‘Allah u Akbar’ (Allah è grande) ha assalito due agenti di polizia del commissariato, ferendone una al volto ed un’altra con minor forza (ansa.it), per poi essere fermato, colpito alle gambe ed al torace, da un terzo agente intervenuto. Le due poliziotte sono state portate in ospedale, la più grave ha subito un’operazione ma non è in pericolo di vita, stessa sorte per l’algerino, che purtroppo non ha superato l’intervento chirurgico, spirando sotto i ferri chirurgici. Oggi puntualmente arriva la rivendicazione di questo fatto da parte di questo fantomatico sultanato dell’Isis, il quale tramite la sua agenzia Amaq afferma: “Una fonte interna ha confermato all’agenzia che l’attacco di ieri a Charleroi, in Belgio, è stato effettuato da uno dei soldati dello Stato islamico”, è stato compiuto “in risposta agli appelli a colpire i cittadini dei Paesi che appartengono alla coalizione crociata”. Come sopracitato, l’algerino, era un clandestino illegale già noto alla polizia per criminalità comune, ma non si trovava in un centro di detenzione a causa della mancanza di posti. La priorità era stata data agli illegali che avevano commesso reati gravi. Il suo Paese d’origine, l’Algeria, non aveva accettato di riprenderlo, così viene riferito dai media belgi. Ora in Belgio, forze dell’ordine, e i vari reparti antiterrorismo sono in allerta, ma una domanda verrebbe da porsi, dopo l’attentato avvenuto qualche mese fa non si sono ancora organizzati? Il loro “modus operandi” in quanto integrazione, identificazione e repressione della delinquenza, forse non fa’ acqua da tutte le parti? Per fortuna il fatto è circoscritto e di “lieve” entità, ma dimostra che, a primo acchito, lo stato belga non abbia attuato tutte le misure di sicurezza necessarie, dato che il soggetto terrorista era di già conosciuto come delinquente comune.

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About the Author: Carlo Viscardi