Frattura profonda interna al PD per il referendum, botta e risposta Bersani-Renzi

Bersani Renzi

Roma 10/10/2016 08:30 – Botta e risposta fra Renzi e Bersani a suon di interviste. Bersani lancia i suoi “strali” dalle pagine del Corriere della Sera mentre Renzi risponde da uno dei tanti salotti televisivi a cui si è autoinvitato. Bersani lancia la sua offensiva dicendo “Basta” a quello che lui definisce un paese tirato avanti a “Pane e Riforme”, ed in merito ad una “ridiscussione dell’Italicum per poterlo portare dalla parte del SI’ afferma : “Non mi si può raccontare che gli asini volano…”(TgCom24). Bersani non le manda a dire e afferma che l’unico modo di poter parlare è quello di farlo fuori dal partito – “perché nel Pd non si può. In un anno e mezzo non ho mai avuto occasione di discutere di riforme nel partito”. In merito alla “rottamazione” lui si considera trattato come un rottame ma “…. deve esserci un limite a questa cosa volgare del vecchio e nuovo, che riguarda le idee e i protagonisti di una stagione”. Avverte che con il modo di fare imperante che viene usato ora nel PD renziano di “sputare sul vecchio” porta a “sbatterci “… Conclude l’attacco con un suo vaticinio : ” Qualcuno sta rompendo i ponti con la tradizione convinto di prendere i voti della destra…. Se passa il Sì, temo che Renzi prenda l’abbrivio e vada dritto con l’Italicum. Ma non sono disposto a mettere in mano il sistema a quella roba inquietante che sento venir su dal profondo del Paese…. A turbarmi non è Grillo ma l’insorgenza di una nuova destra in formazione, aggressiva, non liberale, protezionista.” La risposta arriva dai microfoni della Rai da dove il Premier fa notare come Bersani abbia votato sì tre volte a questa riforma… Per Renzi c’è chi fa politica per cambiare il paese e chi solo per attaccare gli altri. Dopo aver portato l’opinione pubblica ad identificarlo con il Referendum afferma : ”  Quando uno vota per antipatia è un elemento che dimostra una scarsa visione del paese”. Come già preannunciato da Bersani sul “recupero dei voti di destra” Renzi lo dichiara apertamente : “Secondo me un sacco di gente di destra non andrà dietro ai giochini politici, alla fine, votando su un quesito chiaro. Gli italiani saranno più attenti a far risparmiare lo Stato che alle discussioni di Renzi, Berlusconi, D’Alema e Grillo. Noi passiamo, siamo provvisori, le istituzioni invece restano”. L’intervista poi vira sull’autoincensarsi, ormai noto all’opinione pubblica, sul fatto di come  dopo 30 anni qualcuno ha fatto la riforma teorizzata da molti, per Renzi gli italiani chiedono meno costi, più concretezza e maggiore semplificazione per poi concludersi con la “promozione del SI”….. Bersani chiude la “partita” con una risposta secca : “La solita ipocrisia di chi fa finta di non capire. Con l’elezione diretta dei senatori e un radicale cambiamento dell’Italicum, con tutti i suoi limiti, la riforma costituzionale sarebbe potabile,” in questa maniera invece ” la riforma è indigeribile. Questa è sempre stata la mia posizione”. I Un vero e proprio abisso ormai spacca dall’interno il PD, un non addetto ai lavori direbbe il vecchio che si ribella al nuovo, che sarebbe poi l’opinione dei renziani, ma in realtà la spaccatura è più profonda va a toccare le tradizioni del partito ed il modo stesso di come è stato creato. Il referendum servirà anche come “spartiacque” per la continuazione o meno dell’esistenza stessa del PD.

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About the Author: Carlo Viscardi