Grande partecipazione al “Cammino di pace” organizzato da Legambiente Reggio Calabria verso la collina di Pentimele

Un filo ideale di collegamento con Assisi nella giornata del camminare. Il rilancio del progetto del parco urbano, la simulazione della consegna delle armi davanti al cantiere di uno dei due fortini

consegna-armi legambiente10\10\2016 – Un filo ideale che ha unito Reggio Calabria alla Marcia della Pace Perugia- Assisi, nella Giornata del Camminare, promossa a livello nazionale da FederTrek. E’ questo il significato della bella manifestazione organizzata domenica 9 ottobre da Legambiente Reggio Calabria “Città Metropolitana”e a cui hanno aderito numerose associazioni, dal CAI al GEA, dalla Croce Rossa, all’ ARCI, alla “Collettiva AutonoMIA”, al “Cuore di Medea”. Oltre un centinaio di volontari hanno percorso il “sentiero di pace” che li ha portati, risalendo da via Lia, sulla Collina di Pentimele per dare un piccolo ma significativo contributo, dal territorio dello Stretto, a una nuova cultura di Pace e alla costruzione di un nuovo clima di convivenza pacifica e solidale, in contrasto con il clima di guerra, d’intolleranza e di violenza, che diffonde morte e distruzione in moltissime aree del mondo, specialmente intorno al Mediterraneo, alla cui origine in tanti casi ci sono conflitti ambientali per l’accaparramento di risorse come le fonti fossili o il controllo di quelle idriche o delle terre fertili. E’ stata nel contempo una occasione per rimettere al centro dell’attenzione e dell’azione “la filosofia, la cultura e il benessere del camminare” in una visione non limitata solo alla pratica sportiva e eco-turistica, in città o in natura, ma concepita come momento di solidarietà, socializzazione e, nello stesso tempo, di partecipazione e di impegno per una fruizione diversa dello spazio urbano, delle aree verdi, dei beni culturali, delle aree protette. “La scelta come location della Collina di Pentimele, con le sue fortezze ex militari e il suo fascino paesaggistico e naturale – ha spiegato la presidente del circolo di Legambiente Reggio Calabria, Nicoletta Palladino – ci è sembrata perfetta, dal punto di vista simbolico, ma non solo, per intrecciare il tema della pace e quello della promozione della rete dei cammini naturali e urbani, cioè valori e pratiche fondamentali per il vivere civile”. I camminatori, in un serpente gioioso e colorato, hanno avvolto la collina e hanno rilanciato il “sogno antico”- di ambientalisti, escursionisti e della città intera – di farne un grande parco urbano ecosostenibile, tenendo fede, sfuggendo da pericolose tentazioni, al progetto vincitore del concorso internazionale a suo tempo promosso dall’ Amministrazione Comunale.salita-verso-i-fortini_b In questa direzione, i lavori di recupero e ristrutturazione delle due fortezze militari – poste alla sommità della collina – avviati dalla nuova Amministrazione, dopo anni di colpevole ritardo, rappresentano per gli ambientalisti un segnale positivo anche se è necessario vigilare sulle modalità di realizzazione e sulla effettiva destinazione finale, sgombrando preventivamente il campo dai rischi di alterazioni alle strutture ed eventuale privatizzazione nella gestione successiva. Proprio sulla rete di recinzione del cantiere di una delle due strutture ex militari, i volontari eco – pacifisti, guidati da Legambiente hanno collocato una bandiera della pace e una dell’Europa dei Popoli a sottolineare il valore del cantiere come “cantiere europeo di pace” che dovrebbe portare a trasformare i fortini da baluardi di guerra a sedi di cultura e socialità creativa, all’interno di un ambiente naturale unico proteso sullo Stretto. Il “Cammino di Pace” sulla Collina di Pentimele si è concluso con l’estemporanea simulazione di un gesto di pace. Grazie alla disponibilità a collaborare di un gruppo di giovani, impegnati occasionalmente nell’area dei fortini nel softair, l’attività ludico/ricreativa – sportiva basata su tecniche e tattiche militari, al termine di una finta trattativa, sono state consegnate a un bambino partecipante all’escursione, simbolo di futuro, le armi ad aria compressa riproduzione fedele di armi da guerra, per essere collocate all’ombra della bandiera della pace. Un modo per sottolineare che la guerra, quella vera, non è un gioco o comunque è un gioco sporco, e che “ non è bello ciò che è bellico, ma è bello ciò che è pace”.

Ufficio Stampa Circolo Legambiente “Città Metropolitana”

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