Milano: Fino all’8 gennaio le opere inedite (800°, 820°, 840°) di Laura de Santillana in mostra al Museo Francesco Messina

I FEDELI di LAURA DE SANTILLANA a cura di SABINO MARIA FRASSA’

“La nostra è una società che vive nell’assenza. Assenza di cosa? L’assenza è sempre una mancanza di fede in qualunque modo la si voglia intendere. Quando gli uomini non credono, producono un vuoto. Questo vuoto ho voluto riempirlo di fedeli, di coloro che vogliono ancora credere.”

STUDIO MUSEO FRANCESCO MESSINA  14 dicembre – 8 gennaio – Inaugurazione 13 dicembre ore 18:00

Inaugurata ieri la mostra “I FEDELI” di Laura de Santillana allo Studio Museo Francesco Messina di Milano, curata da Sabino Maria Frassà. La mostra sarà visitabile gratuitamente fino all’8 di gennaio. I FEDELI completa il Piano 2016 della Fondazione Giorgio Pardi per il supporto delle eccellenze culturali in Italia – con particolare attenzione ai giovani e alle donne – è patrocinata dall’Accademia di Ungheria a Roma. Il curatore, Sabino Maria Frassà, introduce così la mostra:
“Oltre 20 sculture in vetro e ferro di Laura de Santillana – per lo più inedite – dialogano con la Chiesa di San Sisto e le opere di Francesco Messina, e portano il visitatore a guardare lo storico Museo in modo diverso: la luce, filtrata ed esaltata dal vetro, illumina lo spazio, mostrandone peculiarità e pregi spesso celati. Esplode in tali opere, in tutta la sua grandezza, la forza della materia vitrea e del calore che genera queste sculture. Non a caso il nome di tre delle opere inedite qui presentate è 800°, 820°, 840° ovvero la temperatura a cui viene portato il vetro soffiato per realizzare queste sculture. Una “fede” nella materia e nella capacità creativa dell’uomo, sempre spinto ad andare “oltre” i propri limiti. Laura de Santillana non imita quindi, ma prosegue così in modo del tutto originale la ricerca avviata da Fontana e Burri.” Laura de Santillana spiega così la genesi di I Fedeli: “La nostra è una società che vive nell’assenza. Assenza di cosa? L’assenza è sempre una mancanza di fede in qualunque modo la si voglia intendere. Quando gli uomini non credono, producono un vuoto. Questo vuoto ho voluto riempirlo di fedeli, di coloro che vogliono ancora credere. Piegati, imploranti, atterriti, questi fedeli, generati dall’Assenza (il colore, la materia) continuano a cercare la bellezza, un’armonia profonda, non estetica,  ma trascendente.” Questa mostra regalata a Milano è il proseguimento del percorso di Laura de Santillana con il progetto cramum sul tema “A chi parla l’arte contemporanea?”. Laura de Santillana è presente fino al 13 gennaio nella collettiva “Oltre Roma” curata da Sabino Maria Frassà per cramum e Accademia di Ungheria a Roma.

Cramum – Fondazione Giorgio Pardi. Cramum oggi è un progetto della Fondazione Giorgio Pardi, per promuovere l’eccellenza culturale e artistica italiana in Italia e nel mondo. CRAMUM è una parola latina che significa “crema”, “la parte migliore”. Coerentemente agli scopi della Fondazione Giorgio Pardi principale obiettivo di cramum è il sostegno ai migliori giovani artisti, affinché possano esprimere al meglio la propria creatività e vivere del proprio lavoro artistico, senza esser eccessivamente guidati e/o limitati dal mercato. L’arte è o dovrebbe essere come la ricerca di base scientifica il vero motore dello sviluppo del nostro Paese. www.cramum.it | www.facebook.com/cramum

Laura de Santillana nasce nel 1955 a Venezia, è tra le artiste italiane più famose al mondo. Nel 2009 partecipa alla Biennale di Venezia. Sue opere sono state esposte o fanno parte di numerose collezioni pubbliche o private, tra cui Museo Vetrario di Murano, Venezia, Italia, The Corning Museum of Glass, New York, NY, USA, Victoria and Albert Museum, Londra, Gran Bretagna, Metropolitan Museum of Arts, New York, NY, USA, Seattle Art Museum, Seattle, WA, USA, MUDAC, Losanna, Svizzera, Museu de Arte de São Paulo, San Paolo, Brasile, Musée des arts décoratifs, Parigi, Francia, Kunstmuseum im Ehrenhof, Düsseldorf, Germania, Kunstsammlungen der Veste Coburg, Coburgo, Germania. Nel 2015 aderisce al progetto cramum e partecipa alle mostre Vox Clamantis e Oltre Roma, curate da Sabino Maria Frassà.

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