Contro la chiusura delle frontiere americane, 16 giudici e l’arcivescovo di Chicago

USA 09:15 – Ancora proteste e indignazione da parte degli americani verso le decisioni prese “tout court” dal Presidente Trump. Come viene riferito da RaiNews, oltre al tribunale di New York ad opporsi con un’ordinanza d’emergenza che impedisce temporaneamente l’espulsione dei rifugiati arrivati, come già spiegato in un articolo precedente, altri tre giudici federali hanno emesso ordini analoghi, mentre Reuters ha in seguito riferito che i procuratori generali di 16 Stati hanno diffuso una dichiarazione congiunta in cui condannano la decisione di Trump e promettono di lavorare perché il governo federale rispetti la Costituzione. A sua difesa Trump spiega che il suo decreto  non è specificamente contro i musulmani ricodando che ”ci sono altri 40 Paesi nel mondo a maggioranza islamica che non sono interessati dal provvedimento” e che gli Usa rilasceranno nuovamente i visti dopo aver rivisto e rafforzato il sistema dei controlli, come previsto dalle sue disposizioni. Infine lancia un’accusa ai media, “Per essere chiari, questo non è un bando ai musulmani, come i media riportano falsamente; Rilasceremo nuovamente i visti a tutti i Paesi una volta che avremo rivisto e completato le politiche più sicure nei prossimi 90 giorni; L’America è una nazione orgogliosa dei suoi immigrati e continuerà a mostrare compassione nei confronti delle vittime dell’oppressione. Ma lo farà proteggendo al momento stesso i propri cittadini ed i propri confini. L’America è sempre stata la terra dei liberi e la casa dei coraggiosi”. Infine un monito a Trump arriva dall’Arcivescovo di chicago, Blaise Cupich,  “Il mondo ci guarda mentre abbandoniamo il nostro impegno verso i valori americani; Questo fine settimana e’ stata un’ora buia nella storia dell’america”. Ora vedremo se Trump cederà o meno alle pressioni interne ed esterne al suo paese.

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About the Author: Carlo Viscardi