Mutilazioni genitali femminili. Nicolò: tolleranza zero nei confronti di questa pratica

“In occasione della Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili istituita dalle Nazioni Unite quale giornata di riflessione internazionale sulla tolleranza zero nei confronti di questa pratica che continua a costituire una grave violazione dei diritti umani a danno di milioni di donne e bambine in tutto il mondo, diritti, peraltro, riconosciuti anche dalla nostra Costituzione , non posso non manifestare la mia vicinanza a tutte quelle donne che sono costrette a subire, quotidianamente, una violenza che le traumatizzerà per tutta la vita”. A dichiararlo è il capogruppo di Forza Italia alla regione Alessandro Nicolò. Se è incerta l’origine di questa antica pratica la sua diffusione è stata attestata in 29 Paesi. Un fenomeno, quindi, dilagante che interessa nel mondo almeno 135 milioni di donne e ogni anno viene osservato un incremento di 2,2 milioni. Un’usanza – prosegue Nicolò- che riguarda da vicino anche i paesi occidentali come l’Italia ed in particolare la nostra regione a causa dei continui flussi migratori . Dal 1993 le Convenzioni Internazionali la classificano tra i più brutali abusi di genere “mutilazione” è, in effetti, un termine adeguato per descrivere i terribili e dolorosi interventi che, effettuati su bambine e preadolescenti, ne mettono in pericolo salute fisica, benessere psichico e vita stessa. Si tratta di pratiche secolari, tradizionali, cruente che sanciscono il passaggio all’età adulta. Rituali a volte perfino desiderati dalle bambine stesse perché accompagnati da danze, canti, doni come se si trattasse di un giorno di festa, tranne poi scoprire che questo simbolico passaggio, dall’essere bambini all’essere adulti, viene segnato da una dolorosissima mutilazione, un marchio indelebile le cui conseguenze le segneranno per tutta la vita. Nella convinzione che ogni forma di violenza perpetrata sulle donne debba essere fermamente condannata è stata approvata in Consiglio una Proposta di legge inerente la Costituzione dell’ Osservatorio Regionale contro la violenza sulle donne di cui sono stato il primo firmatario. Si tratta di un organismo nato con la finalità di monitorare, osservare, analizzare ogni tipo di discriminazione o atto lesivo della libertà della dignità, dell’inviolabilità della persona per promuovere in primis i diritti e la dignità delle donne nel rispetto della riservatezza e dell’anonimato. Una normativa che se approvata tulerebbe le donne al fine anche di contrastare efficacemente il fenomeno degli atti persecutori provocati ai loro danni. Ritengo- conclude l’esponente politico- sia fondamentale che tutti, quindi, istituzioni e volontariato facciano rete affinchè alcune donne non siano soggette a pratiche “selvagge” legate ad una cultura che gli conferisce uno status di ” inferiorità”” e si forniscano, finalmente, risposte concrete a chi ogni giorno all’interno delle mura domestiche è costretta a subire ogni tipo di violenza nel silenzio di chi ha il dovere di fermare un fenomeno divenuto ormai dilagante negli ultimi decenni.

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